"Pesano quattro anni da sindaco, anche se ora mi sento più giovane di quando sono stato eletto".
Sandro Parcaroli, 68 anni, riconosce quanto sia impegnativa questa carica. "Solo un sindaco – aggiunge Parcaroli – può capire il lavoro di un collega, anche se è una delle cariche più belle".
Sindaco Parcaroli, qual è il risultato che considera il fiore all’occhiello della sua Amministrazione?
"Il sottopasso di via Roma, un progetto che presto vedrà la luce dopo che se ne era parlato per anni e anni".
C’è un obiettivo rimasto indietro?
"L’ospedale, finire la fiera e trovare il gestore, realizzare i collegamenti viari".
Si lavora per un centro fiere quando anni fa a Civitanova si è desistito convertendo quel contenitore in un palas. Chi ha fatto la scelta migliore?
"Il punto è capire che fiere tenerci, io sono fiducioso perché chi si occupa di marketing mi ha spiegato che quella struttura avrà successo. Dovrà essere una fiera per il centro Italia destinata all’artigianato, all’agricoltura e non solo. So che avremo una sede bellissima, non lo dico io ma chi le gestisce e chi le frequenta, l’importante è organizzarla al meglio e fare una efficace opera di marketing".
L’imprenditore deve prendere le decisioni autonomamente mentre il sindaco è condizionato dalle forze della maggioranza, si trova bene in politica?
"Mi trovo bene perché ho tante cose da fare e vado avanti, quando fisso un traguardo voglio tagliarlo a tutti i costi. Sono sindaco del capoluogo e presidente della Provincia e parlo con tutti i sindaci del Maceratese, con la Regione e vado spesso a Roma perché tanti lavori sono stati avviati e ce ne sono molti altri in cui c’è da posare la prima pietra come l’ospedale, le opere della Quadrilatero, dovremmo avere trovati i soldi per sistemare l’ortomercato, una struttura fondamentale per l’agricoltura. L’imprenditore prende una decisione e il giorno dopo la fa: del resto sono suoi i rischi e i soldi. Nell’Amministrazione i tempi sono lunghissimi, da quanto tempo si parla di via Mattei-La Pieve, della strada che collega Tolentino con San Severino? Servono pazienza e tempo".
Cosa le hanno insegnato quattro anni da sindaco?
"Tanta pazienza".
Pazienza anche per tenere unita la sua maggioranza?
"Per portare avanti le varie iniziative, per coalizzare sempre più la maggioranza, ma è sempre essenziale che ci siano persone con la testa".
Quanti anni avrà il bambino che quest’anno ha iniziato la prima elementare quando sarà pronto e funzionante il nuovo ospedale?
"Il prossimo anno poseremo la prima pietra e poi ci vorrebbe una lampada perché potrebbero presentarsi ostacoli durante i lavori, ma ritengo che 4-5 anni siano sufficienti per un’opera così grande. L’attuale ospedale è una struttura vecchia al cui interno ci sono delle chicche. Serve però una struttura nuova e accogliente, dove si lavori bene, ecco perché è importante coinvolgere nella progettazione i medici".
Qual è l’obiettivo dell’ultimo anno di mandato?
"Mettere il maggior numero di prime pietre. Non mi interessa tagliare nastri, ma che partano i progetti, il primo è l’ospedale e poi la viabilità coinvolgendo Regione e Governo".
Non candidarsi per un secondo mandato è un segnale di resa, una mancanza di fiducia dagli alleati o forse nasconde sotto il timore di non farcela?
"Dio mi dà tanta energia. Sono in piedi dalle 7 fino a notte, poi c’è da studiare cosa fare, insomma ci vuole tanta forza. Per me un sindaco dovrebbe avere 40-50 anni, io ne ho 68. Serve tanta forza e stare bene, è un ruolo che mi richiede più lavoro di quando facevo solo l’imprenditore, la mia porta è sempre aperta per tutti".
E poi lei è anche presidente della Provincia?
"È una stupidaggine che questa carica debba essere ricoperta da un sindaco, perché il presidente della Provincia deve avere solo questo incarico".
Perché un cittadino dovrebbe promuovere la sua Amministrazione?
"In quattro anni abbiamo portato avanti tanti progetti e quest’anno si sono viste molte più persone in città, anche grazie allo Sferisterio dove i risultati sono più che positivi".
A proposito di Sferisterio, lei confermerà il direttore artistico Paolo Gavazzeni?
"Sì, poi c’è da vedere se lui ha altre proposte. La stagione è cresciuta in qualità e su di lui il giudizio è positivo. C’è da far conoscere l’arena, penso alla Turandot dei bambini che ha richiamato 15mila persone tra piccoli e genitori, parlando con questi ultimi ho scoperto che qualcuno non era mai entrato allo Sferisterio e ne è rimasto affascinato".
Quali sono i progetti per il futuro?
"Ho sognato il passaggio a livello di via Roma e si sta facendo. Ora penso all’allargamento della Regina perché possa essere più sicura e perché è necessaria a livello economico per le tante realtà imprenditoriali, penso al Centro fiere di Villa Potenza".
E i soldi necessari ? Non è uno scherzo allargare la Regina?
"Sono necessari innanzitutto per redigere il progetto e poi si procederà per step. Ho in programma diversi viaggi a Roma per trovare le risorse perché si possa fare il progetto, che è il primo passo".