L’Enpa si fa avanti per la gestione del canile

Dopo il ricorso al Tar e il passo indietro di Meridiana, rispunta l’associazione animalista: "Per i privati i cani sono un’attività economica"

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Il caso della gestione del canile comunale si arricchisce di un nuovo tassello. Dopo la rinuncia da parte di Meridiana alla proroga del contratto di gestione della struttura comunale, infatti, l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) fa sapere che, lo scorso anno, in vista proprio della scadenza del contratto, aveva "manifestato all’amministrazione il proprio interesse a subentrare nella gestione". Vista, però, la firma a dicembre scorso della proroga per ulteriori 15 mesi a Meridiana, l’Enpa ha successivamente presentato ricorso al Tar (poi respinto) contro la delibera del Comune. E, ora che Meridiana ha fatto un passo indietro, visto lo stop del Comune all’accoglienza dei cani che arrivano da altri territori, in particolare dei 150 cani di Ascoli, l’Enpa sarebbe nuovamente interessata alla gestione del canile e punta il dito contro Meridiana.

"Le associazioni animaliste sono le più indicate a garantire la riduzione, fino all’azzeramento, del randagismo – spiega la presidente nazionale, Carla Rocchi –. La situazione del canile di Macerata è emblematica: fino a quando è stato pieno di cani, il contrasto tra pubblico e privato non è emerso ma quando, grazie alla civiltà degli abitanti e all’impegno delle istituzioni e delle associazioni, il randagismo è drasticamente diminuito e un canile di quasi 300 posti è quasi vuoto, la questione è cambiata. L’interesse della comunità sarebbe quello di riconvertire la struttura o dismetterla risparmiando le ingenti somme della manutenzione, ma il gestore (Meridiana ndr) vuole riempirla di nuovo con cani prelevati da fuori, proprio perché per il privato i cani sono attività economica e più ce ne sono e meglio è". L’associazione, inoltre, ribadisce come non si debbano fare soldi sulla pelle degli animali. "L’Enpa ha avanzato la sua candidatura alla gestione del canile perché non considera gli animali una fonte di reddito e ogni sua entrata è destinata, insieme alle risorse dei propri volontari e sostenitori, a salvare e tutelare il maggior numero possibile di animali – conclude la presidente –. I nostri volontari mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie delle proprie azioni, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti ed esclusivamente per solidarietà. Al di là di ogni appartenenza politica o presa di posizione ideologica, quindi, la nostra vicinanza va all’assessore Laura Laviano, duramente attaccata per le sue scelte coraggiose, e a chi, come lei si è schierato con fermezza per il rispetto delle regole, impedendo la mercificazione di poveri randagi".

c. sen.