Macerata, 9 gennaio 2025 – "Questa (ieri, ndr) mattina ho chiamato di nuovo, sperando che le cose potessero andare meglio. Ma non è andata così. Le parole sono state un po’ diverse, la risposta è rimasta la stessa: la prenotazione non si può fare perché si sta procedendo al riallineamento delle prestazioni". A parlare è il cittadino di Macerata che ha denunciato ieri sul Carlino come, martedì mattina, una operatrice del Cup telefonico gli ha detto che la prenotazione per l’esame diagnostico a cui si deve sottoporre era impossibile, perché i vecchi codici erano cambiati e quelli nuovi non erano ancora disponibili. Viste le sue rimostranze, gli era stato passato un funzionario che, pur dispiaciuto, aveva confermato che la prenotazione non si poteva fare.
Così ieri mattina, ha fatto il nuovo tentativo, ma senza successo. "Mi hanno detto di richiamare nei prossimi giorni – spiega – evidenziando nello stesso tempo che l’attesa per fare l’esame sarà lunga, almeno quattro mesi dal momento in cui si fa la prenotazione. Il problema, però, è proprio questo: se non mi consentono di farla, ovviamente, i tempi si allungano ancora di più. Sono sconcertato, anche perché penso che siano tante le persone che, come me, incontrano queste difficoltà". La vicenda, come era facile prevedere, non è passata inosservata.
"Stiamo cercando di capire come possa essere accaduta una cosa del genere, ma il cittadino ha ragione. Un fatto è sicuro: certe risposte, come quella data a lui, non possono essere date. I pazienti hanno diritto alla presa in carico e ad avere la prestazione richiesta", afferma netto Filippo Saltamartini, assessore regionale alla sanità. Trattandosi di un nuovo caso inerente all’accesso alle prestazioni, che però si aggiunge a un lungo elenco, già ieri c’è stato un summit a cui, tra gli altri, hanno partecipato i vertici dell’Agenzia regionale sanitaria e i direttori delle Ast, anche in relazione al fatto che – effettivamente – tra fine anno e inizio anno nuovo ci sarebbero stati dei cambiamenti.
Situazioni spesso veloci e che si accavallano tra enti diversi, con sistemi informatici che spesso presentano problemi, con conseguenti difficoltà che si scaricano sui cittadini. In un contesto del genere la Regione evidenzia come la situazione delle liste d’attesa, nonostante i tanti problemi, sia comunque in fase di miglioramento, prova ne sia il fatto che la quota premiale del governo per le Marche su questo fronte è di circa 20 milioni.