"Lesioni causate dal massaggio cardiaco"

L’ora e le cause della morte e gli accertamenti sui cellulari sono stati al centro dell’udienza di ieri, nel processo in Corte d’assise sull’omicidio di Rosina Carsetti. La tesi della difesa di Enea Simonetti, nipote della 78enne uccisa, è che la morte sia avvenuta alle 18.30, cioè quando il ragazzo era al supermercato a fare la spesa, e che le lesioni alle costole sulla donna siano state causate non da un’aggressione, ma dal massaggio cardiaco fatto dai soccorritori del 118. Ieri ne hanno parlato i medici legali Francesca Tombesi, consulente per la difesa di Simonetti, e Luca Pistolesi, consulente per la difesa di Enrico Orazi, il marito della vittima. I due specialisti hanno sottolineato il fatto che, come riportato dal dottor Emiliano Giumetti del 118, non c’erano segni di rigor mortis né ipostasi, dunque il decesso non poteva essere avvenuto in una fascia oraria compresa tra le 16.30 e le 18.30, come invece sostenuto dal consulente della procura, ma solo alle 18.30, poco prima dell’arrivo dei sanitari, alle 20 circa. La morte della pensionata, hanno concordato i due consulenti, è stata dovuta allo strozzamento, visibile anche dai segni sul collo dell’anziana oltre che dalle lesioni interne. Ma entrambi hanno ribadito che le 16 fratture alle costole erano dovute al massaggio cardiaco, anche perché Rosina aveva l’osteoporosi. Il pm Vincenzo Carusi aveva però chiamato anche il proprio consulente, il medico legale Roberto Scendoni, il quale ha parlato di schiacciamento del torace e di strangolamento, spiegando che le fratture alle costole avevano infiltrazioni di sangue, segno che erano avvenute quando Rosina era viva: se la donna fosse morta ore prima, non ci sarebbe stata alcuna infiltrazione di sangue. La difesa ha chiamato anche il consulente informatico Henry Coppari, che ha spiegato come le procedure di accensione e spegnimento dei cellulari potrebbero alterarne il contenuto; per questo, ha detto, gli accertamenti sui telefonini si sarebbero dovuti fare in contradditorio tra le parti come quelli irripetibili. Infine, la genetista Anna D’Ambrosio ha parlato del fatto che sul corpo dell’anziana siano state trovate solo tracce della donna, dei soccorritori e una minima del marito.

p. p.