LUCIA GENTILI
Cronaca

L’ex marito confessa il delitto: "L’ho uccisa per liberare i miei figli"

Niqollak Hudhra in caserma: "Lei ci stava avvelenando". Ora si pensa a una consulenza psichiatrica. Il 55enne aveva comprato i coltelli per il delitto, e già altre volte era arrivato a Tolentino per attuare il piano.

Niqollak Hudhra in caserma: "Lei ci stava avvelenando". Ora si pensa a una consulenza psichiatrica. Il 55enne aveva comprato i coltelli per il delitto, e già altre volte era arrivato a Tolentino per attuare il piano.

Niqollak Hudhra in caserma: "Lei ci stava avvelenando". Ora si pensa a una consulenza psichiatrica. Il 55enne aveva comprato i coltelli per il delitto, e già altre volte era arrivato a Tolentino per attuare il piano.

"Ho fatto quello che dovevo. La mia vita è finita, ma lei voleva avvelenarci e almeno così ho liberato i miei figli". Sono state le parole, durante l’interrogatorio con il sostituto procuratore Enrico Riccioni, di Nikollaq Hudhra, 55enne albanese che sabato sera ha ucciso a coltellate l’ex moglie 45enne Gentiana Kopili, di professione badante, per poi aspettare su una panchina che arrivassero le forze dell’ordine, davanti allo sguardo attonito dei passanti in viale Benadduci. L’uomo, residente a Belforte ma da qualche tempo domiciliato a Passignano sul Trasimeno, in provincia di Perugia, dove lavorava come operaio in un’azienda agricola del luogo, ha confessato tutto.

Portato in caserma dopo l’arresto, ha chiesto di parlare. Ha detto di soffrire da anni di mal di testa e altri dolori, ha assicurato che anche i figli – due ragazzi di 23 e 21 anni – avevano gli stessi sintomi, dunque secondo lui sarebbe stata tutta colpa della moglie, che li avrebbe avvelenati; avrebbe avvelenato anche lui, nonostante i due non vivessero insieme da anni.

Ha detto anche di avere prove registrazioni a conferma della sua teoria, parlando di complotti con altre persone. Convinto della sua ossessione, aveva deciso di uccidere la sua ex moglie: aveva comprato una scatola di coltelli e già tre o quattro volte era venuto a Tolentino, "ma non c’erano state le condizioni giuste". Fino a sabato sera.

"Ha ammesso completamente la propria responsabilità – ha spiegato il suo avvocato, Lucia Testarmata –. Ha detto che l’ha fatto per salvare i figli. Ha raccontato nel dettaglio tutti i suoi movimenti, tranne l’aggressione di cui invece non ricorda nulla". Difesa e procura ora potrebbero valutare una consulenza psichiatrica, per accertare la capacità di intendere e di volere del 55enne. Lui, nel corso dell’interrogatorio, ha assicurato di stare benissimo, e ha dichiarato anche di già stato visitato da uno psichiatra che, a suo dire, gli avrebbe detto che era tutto a posto. L’uomo in caserma ha chiesto anche di poter parlare con i figli, che però, informati di quanto era appena accaduto, hanno accusato un malore; per questo è stato ritenuto opportuno rinviare di qualche tempo l’incontro con il padre.

Dopo l’interrogatorio, finito all’una di notte, Hudhra è stato portato nel carcere di Montacuto: l’accusa è di omicidio premeditato, con le aggravanti del rapporto di coniugio, dei futili motivi e della crudeltà, perché le avrebbe dato coltellate e calci alla donna a terra, andando oltre la volontà di ucciderla. Oggi la procura chiederà la convalida dell’arresto, e incaricherà il medico legale Antonio Tombolini di eseguire l’autopsia. Dalle prime ricostruzioni, le coltellate sarebbero state tra sette e dieci, nella parte alta della schiena, al collo e alle spalle, sferrate con un coltello da cucina con una lama di 18 centimetri.

Sabato il 55eenne ha parcheggiato la sua Ford Focus in zona Fornace; aveva con sé il monopattino, perché Gentiana avrebbe riconosciuto la sua auto. Sapeva la stada che lei avrebbe fatto per andare a lavorare e l’ha aspettata in viale Benadduci, con un coltello. Le telecamere del Comune mostrano lui in monopattino che segue la donna: le immagini sono state acquisite dagli inquirenti. Sono stati poi sequestrati gli abiti intrisi di sangue, l’arma del delitto, la Ford Focus, all’interno della quale è stata trovata e sequestrata la scatola di coltelli. Sequestrato anche il cellulare, per verificare i messaggi con la ex moglie.

Hudhra è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo operativo di Tolentino. I rilievi sono stati effettuati con il supporto dei colleghi del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Macerata.