
Nel 2021 la Squadra mobile accusò un infermiere di aver finto di vaccinare decine di persone, per far ottenere loro il Green pass
Finti vaccini anti Covid all’hub della Baraccola: più della metà dei 77 indagati chiedono di patteggiare, tra loro anche l’infermiere Emanuele Luchetti, 52 anni, falconarese. Le richieste sono state formalizzate ieri mattina al giudice Alberto Pallucchini di Ancona, durante l’udienza preliminare. In 45 hanno chiesto di accedere al rito alternativo, concordato con il pubblico ministero Ruggiero Dicuonzo. Luchetti patteggerebbe tre anni di reclusione. Patteggiamento a due anni chiesto da quattro dei sei soggetti accusati di essere i procacciatori, quelli che avrebbero presentato all’infermiere conoscenti e amici da vaccinare per finta e ottenere così il greenpass necessario durante la pandemia. Lo hanno chiesto la ristoratrice e operatrice balneare di Civitanova Maria Francesca Lattanzi, l’imprenditore anconetano Stefano Galli, il ristoratore di Civitanova Daniele Mecozzi. Gli altri 40 che hanno chiesto di patteggiare, con pene tra un anno e quattro mesi e un anno e otto mesi, sono le persone che avrebbero usufruito del vaccino bluff, che l’infermiere avrebbe finto di inoculare spruzzandolo a terra o nei cestini. I due presunti procacciatori rimanenti, l’avvocato Gabriele Galeazzi ed Edmondo Scarafoni, non hanno avanzato richieste di riti altemativi. L’Ast ha chiesto di costituirsi parte civile con l’avvocato Cristiana Pesarini, chiedendo come risarcimento 300 euro per ciascun imputato. Il pubblico ministero ha aggiunto una richiesta di risarcimento simbolica da versare a un ente benefico. Nessuna richiesta di costituirsi parte di civile è arrivata dal ministero della salute. Per la decisione sui patteggiamenti il giudice ha rinviato l’udienza al 29 aprile, per gli altri 32 invece udienza l’11 febbraio.
Le accuse per i 77 indagati sono, a vario titolo, di corruzione, peculato e falso ideologico. Era stata una indagine della squadra mobile di Ancona a far emergere il trucchetto pericoloso dei vaccini bluff. Un sistema iniziato a dicembre del 2021 e andato andato avanti per oltre un mese. Numerosi gli indagati in provincia: Melissa Angletti di Monte San Giusto, Antonella Antonini ed Enrico Biagetti di San Severino, Barbara Barucca di Treia, i civitanovesi Mirko Bianchini, Gian Luigi Boschi, Anouar Alessio Chouine, Rossano Ciucci, Barbara Falanga, Giorgia Lattanzi, Gerry Mecozzi, Silvia Palmieri, Jonathan Papapietro, Claudio e Rossano Schiavoni, Eleonora Scoponi, Daniel Shehi,
e poi Giuseppe Ciavaroli, Alessandro Romagnoli e Marika Scarpeccio di Tolentino, Maria Cristina Cioti, Maria Isabella Gentili, Paolo Padovano, Leonardo Della Mora, Luca e Roberto Tordelli di Porto Recanati, Eleonora Tordelli di Recanati, Giorgio Ferracuti di Morrovalle, Massimo Innaimi di Camerino, Luca Marcolini e Jessica Pennesi di Macerata, Luca Pennesi di Sant’Angelo in Pontano, Mauro Polucci di Sarnano.