L’inchiesta sulla morte dei Canullo "Dopo un anno non sappiamo nulla"

L’avvocato di uno dei nipoti dell’imprenditore: le indagini della procura non sono state ancora chiuse "È incredibile che ai parenti non sia stato detto cosa è successo in quella casa. Ci sono dei responsabili?"

Migration

di Paola Pagnanelli

"Dopo oltre un anno dal ritrovamento della famiglia Canullo senza vita, ancora non sono chiuse le indagini della procura. È incredibile che ancora i parenti non sappiano nulla di cosa sia successo in quella casa". L’avvocato Maurizio Gabrielli di Roma, legale di un nipote di Eros Canullo, da tempo sollecita una definizione della bruttissima vicenda scoperta il 6 settembre dell’anno scorso: Canullo, ex imprenditore 80 enne, la moglie 77enne Angela Maria Moretti e il figlio Alessandro di 54 anni, furono trovati nella loro villa in borgo Santa Croce, morti da un paio di mesi. La famiglia viveva da sempre con grande riservatezza, e in estate spesso si trasferiva al mare. Ma quando la sorella di Angela Maria, da Milano, aveva provato più volte a contattarla senza mai riuscirci si era allarmata e aveva chiesto alla polizia di controllare. Così erano stati trovati i corpi ormai senza vita. Con l’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Scendoni e dal tossicologo Rino Froldi sarebbe emerso che il padre era morto all’improvviso causa di un malore. La moglie, costretta a letto dopo un ictus, e il figlio, con difficoltà a camminare in seguito a un incidente, erano morti in seguito di inedia. Era Eros Canullo a prendersi cura di tutti, e senza di lui gli altri non sono sopravvissuti. La Squadra mobile ha però fatto alcuni accertamenti per ricostruire gli ultimi momenti di vita della famiglia, e capire perché la madre e il figlio fossero rimasti in casa senza alcuna assistenza. Ma l’esito di queste indagini è ancora top secret. Intanto, in seguito ai risultati dell’autopsia il nipote di Eros Canullo ha rivendicato l’eredità, che è decisamente consistente: si tratta di appartamenti e anche depositi bancari. La sorella di Angela Maria Moretti aveva avanzato un’istanza di sequestro dei beni al tribunale di Macerata, rivendicando dei diritti. Ma il tribunale l’ha respinta. "E ora, come avvocato dell’erede della famiglia Canullo, sollecito la magistratura a spiegarci cosa è successo 15 mesi fa in quella casa. Ho incontrato il sostituto procuratore Stefania Ciccioli, che però non ha ancora potuto darmi risposte sulle conclusioni dell’inchiesta. Ma sono morte tre persone in circostanze del tutto particolari, è doveroso capire come siano andate le cose, e se ci siano dei responsabili". La famiglia Canullo era in difficoltà da tempo: il padre non riusciva più a far fronte a tutte le necessità di cura e assistenza di moglie e figlio, e i tre avevano finito per chiudersi sempre di più. Per questo un amico si era rivolto all’assessore ai servizi sociali Francesca D’Alessandro, e la segnalazione era stata girata all’ufficio. L’improvviso e tragico ritrovamento dei corpi senza vita delle tre persone, tutte e tre conosciute, stimate e ben volute, era stato uno choc che aveva raggelato la città.