
Il pm Enrico Riccioni
Oggi alle 11.30, davanti al giudice Daniela Bellesi, la convalida dell’arresto di Nikollaq Hudhra, il 55enne albanese che sabato sera ha ucciso a coltellate la sua ex moglie, Gentiana Hudhra, 45 anni, nel parco di via Benadduci. Qualche ora più tardi, nella giornata, verrà eseguita l’autopsia sul cadavere della badante albanese da parte del medico legale Antonio Tombolini, all’obitorio dell’ospedale di Macerata. L’autopsia chiarirà il numero preciso delle coltellate inferte sulla donna e quali quelle che hanno provocato la morte di Gentiana. L’ex marito, Nikollaq Hudhra, ora si trova in isolamento nel carcere di Montacuto e sarà in videocollegamento dal carcere.
Nel corso dell’interrogatorio, davanti al pm Enrico Riccioni, nella notte dell’omicidio, avrebbe detto che era convinto che l’ex moglie avvelenasse lui e i due figli, di 23 e 21 anni. Già due, tre volte aveva pianificato e provato a farle l’agguato ma non "c’erano state le condizioni giuste". Ha confessato e ammesso completamente la propria responsabilità. Gli viene contestato l’omicidio volontario premeditato aggravato dalla crudeltà e dal fatto che abbia ucciso la donna con cui era stato sposato: almeno dieci i fendenti, al collo, alla schiena e al torace. La coppia era separata da quattro anni.
Nel settembre 2021 Gentiana lo aveva denunciato, facendo riferimento a due episodi di maltrattamenti. Nel dicembre 2021, però, il fascicolo era stato archiviato, anche in relazione al fatto che la donna avrebbe poi riferito che la situazione tra i due si era tranquillizzata. Il 55enne, domiciliato a Passignano sul Trasimeno, andava spesso a trovare i figli a Tolentino. Secondo le ricostruzioni, era arrivato a Tolentino venerdì passando del tempo anche con uno dei due ragazzi. Sabato sera, poco prima delle 20, con il monopattino ha raggiunto l’ex moglie nella strada che lei era solita percorrere a piedi per andare a lavoro e l’ha ammazzata sotto gli occhi dei passanti.