di Franco Veroli Il dilagare dell’influenza e la recrudescenza dei casi Covid stanno mettendo sotto pressione i pronto soccorso dei nostri ospedali, in particolare quelli di Macerata e Civitanova. Nel capoluogo, in particolare, si viaggia stabilmente al di sopra delle 100120 persone al giorno, con picchi che vanno anche oltre questa soglia. Va sottolineato che, in quest’ambito, 1015 accessi al giorno riguardano bambini fino ai cinque anni colpiti dall’influenza che presentano, in genere, febbre molto alta e tosse, condizione che mette in allarme i genitori che, di conseguenza, si rivolgono ai servizi di emergenza. Nella stragrande maggioranza dei casi la situazione si risolve senza particolari problemi, anche se non mancano situazioni più critiche (c’è qualche caso di polmonite) che richiedono una maggiore assistenza. Una tendenza in linea con quanto sta accadendo in tutta Italia, confermata dalla più recente rilevazione di Influnet (il servizio di monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità) secondo la quale nelle Marche l’incidenza dell’influenza è arrivata a 15,58 casi ogni mille assistiti (una delle più elevate), valore che schizza a 41,93 se si prende in considerazione solo la fascia d’età da 0 a 4 anni. E si tenga conto che secondo gli esperti siamo solo agli inizi, visto che il picco è previsto per fine annoinizio 2023. Proprio per questo le autorità sanitarie invitano i soggetti interessati, in particolare gli ultrasessantenni e i cosiddetti fragili, a sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale, ricordando che questa patologia può produrre complicanze anche serie. Quanto al Covid se venerdì scorso due erano i pazienti nel pronto soccorso dell’ospedale di Macerata, ieri erano arrivati a nove e se ne contavano altrettanti nel pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova, dove sono risultate positive al Covid anche una donna che ha partorito senza problemi, assistita dallo staff di ginecologia, e anche una gestante visitata in ambulatorio. In questo caso, diversamente dall’influenza, non siamo in tendenza con quanto accade a livello nazionale. La rilevazione settimanale della Fondazione Gimbe, infatti, indica un calo dei contagi in tredici regioni e una ulteriore crescita nelle altre sette, tra le quali le Marche, che dal 25 novembre al primo dicembre hanno registrato un incremento dei casi dell’8,3%: inferiore rispetto a quello della settimana precedente, ma pur sempre in crescita (la media italiana indica una diminuzione dei casi dello 0,7%). Nello stesso tempo, il numero dei posti letto in area medica occupati da pazienti Covid ha raggiunto quota 18,6%, saldamente al di sopra del 15%, valore considerato come soglia di allarme. Fortunatamente i posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid sono il 2,6%, al di sotto della media italiana che è del 3,2%.