Litiga con il marito e aggredisce i carabinieri

Notte movimentata a San Severino, donna fuori controllo dopo l’uso di alcol. Arrestata dai militari, ha patteggiato a dieci mesi

Migration

di Paola Pagnanelli

Un litigio violento con il marito, un tentativo di suicidio e poi l’aggressione a tre carabinieri: una notte movimentata a San Severino a causa di una donna che, dopo aver bevuto una bottiglia di vernaccia, era del tutto fuori controllo. Arrestata, la donna ieri ha patteggiato la pena di dieci mesi di reclusione, con la sospensione condizionale, per la resistenza a pubblico ufficiale.

L’allarme da via Gorgonero è arrivato poco dopo la mezzanotte, dove era in corso un violento litigio tra coniugi. All’arrivo della pattuglia, i carabinieri si sono trovati di fronte un uomo con la maglia strappata e una ferita vistosa e sanguinante al braccio. La moglie, la domenicana 35enne Rosaura Castillo, che lo aveva colpito con un portacandele in ceramica rotto, tra insulti e deliri vari dovuti all’eccesso di alcol, diceva prima che era stato il marito a picchiarla, mostrando anche dei segni, e poi che lei aveva picchiato lui. Mentre tentavano di placarla, i carabinieri avevano chiamato il 118 e i sanitari sono andati a medicare la ferita del settempedano. Ma a quel punto la domenicana, sempre insultando tutti e pronunciando frasi senza senso, era uscita di casa. I militari avevano chiamato rinforzi e l’avevano seguita, vedendola scendere verso un argine sul Potenza: la donna si era seduta su un parapetto, minacciando di buttarsi nel fiume, quattro metri più giù. Mentre dunque alcuni carabinieri di Tolentino e San Severino la distraevano parlandole, i colleghi di Loro Piceno sono riusciti ad avvicinarsi a lei e ad afferrarla, per allontanarla dal parapetto e metterla in salvo.

Una volta allontanata dal punto pericoloso, in un primo momento la 35enne era sembrata tranquilla e chiacchierava con i militari. Poi si era distesa a terra come se fosse svenuta, e quando i carabinieri si erano avvicinati per capire come stesse, lei si era alzata all’improvviso colpendoli.

In tre alla fine sono dovuti andare al pronto soccorso, per fortuna con lesioni da pochi giorni di prognosi. Così la donna era stata arrestata. Ieri mattina, difesa dall’avvocato Guglielmo De Luca, la donna è comparsa di fronte al giudice Daniela Bellesi, per la direttissima. Con il pm Francesca D’Arienzo, l’imputata ha patteggiato la pena a dieci mesi di reclusione con la sospensione, ed è tornata in libertà.