"L’obiettivo è creare le premesse perché i ciechi possano vedere lo spettacolo e i sordi sentire, ma abbiamo anche progetti per le persone con disabilità cognitiva". Ecco in poche parole il progetto "InclusivOpera" spiegato dal maceratese Marco Luchetti, laureato in Economia e poi specializzatosi in Economia per l’arte e che si sta specializzando su un progetto di inclusione nei teatri. E non è un caso che anche lo Sferisterio sia partner del dottorato attivato da Unimc. "Oramai – ricorda – sono 9 anni che vivo questo progetto allo Sferisterio e l’ho visto crescere, innovarsi". Ciechi, ipovedenti e sordi vengono coinvolti in diversi percorsi perché siano pronti a godere dello spettacolo. "Sono momenti – spiega – in cui possono scoprire il palcoscenico, i costumi, la musica. I ciechi possono toccare con mano i vari costumi, gli elementi delle scene, avere una tavoletta tattile, realizzata in collaborazione con il museo Omero, in cui toccandola possono capire come sia la scena. Con i sordi lavoriamo sulle vibrazioni toccando l’interprete o lo strumento". In questo modo le persone sono preparate per assistere alla rappresentazione. "Durante le serate – spiega la studentessa Angela Carusotto che frequenta la magistrale in Mediazione linguistica – consegniamo le radio per ascoltare l’audiodescrizione perché non vedenti e ipovedenti possono seguire bene le varie fasi dello spettacolo". Sono momenti molto formativi. "È un modo – spiega Luchetti – per confrontarsi con il mondo reale e far capire quanto sia necessario avere una diversa sensibilità nel progettare e costruire. Mi ha anche insegnato ad avere differenti punti di vista". Tra le studentesse coinvolte c’è Angela Carusotto di Canicattì. "È la mia prima esperienza – dice – all’opera e al progetto di cui ci ha parlato a lezione la docente Elena Di Giovanni. Ho accettato di farlo e sono entrata in contatto con un mondo nuovo, ho allacciato altre amicizie e mi sono adoperata assieme ad altri alla traduzione in inglese dei testi dell’opera perché possa essere seguita da tutti". Il team è coordinato da Elena Di Giovanni, professoressa ordinaria di traduzione e accessibilità università di Macerata; Francesca Raffi, professoressa associata di Traduzione e accessibilità a Unimc, supporto al coordinamento InclusivOpera; Natascia Palladio, Accessibilità, Lingue e Inclusione: sopratitoli in italiano e in inglese, audio descrizioni e percorsi multisensoriali; Adriana Calà Impirotta, Angela Carusotto, Lauro Rafael Romero, stage sopratitoli e servizi di accessibilità (Università di Macerata, University of Pittsburgh, Usa); Marco Luchetti, progetto di ricerca sul teatro inclusivo (Università di Macerata). E così nel tempo il festival maceratese è diventato sempre più inclusivo.
CronacaLo Sferisterio oltre le barriere: "Ciechi, sordi e disabili cognitivi, ora la lirica è a misura di tutti"