"Lotti troppo in pendenza, vietato costruire: allora vogliamo i danni"

Il Comune li ha dichiarati edificabili, la Provincia e una consulenza invece no. La Immobiliare Corneto chiede che siano dichiarati agricoli per non pagare troppe tasse, ma non c’è accordo: causa civile

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I lotti sono edificabili, ma non ci si può costruire nulla perché sono troppo in pendenza. Beffata da questo paradosso, una società immobiliare chiede al Comune il risarcimento dei 590 mila euro spesi per comprarli, o almeno di renderli di nuovo a destinazione agricola, per pagare meno tasse.

È la vicenda che in autunno approderà in tribunale, dopo aver esaurito i tentativi di un accordo. A ottobre del 2007, la società Immobiliare Corneto – costuita appositamente da un gruppo di imprenditori e professionisti maceratesi – acquista tre lotti in via Cincinelli, divenuti da poco edificabili. Si tratta di quasi un ettaro e mezzo di terreno, pagato 590mila euro. Ma nel 2014 parte un’inchiesta della procura sulle lottizzazioni di Corneto. Nel 2016 la società, attraverso l’avvocato Sandro Properzi, fa un accesso agli atti per capire come stessero le cose e cercare un modo per avviare il proprio progetto. Si scopre che nel 2006 la Provincia aveva contestato la procedura con cui il Comune voleva rendere quelle aree edificabili, segnalando la pendenza eccessiva. Il Comune aveva risposto che in base ai documenti la pendenza superava il 30 per cento solo nell’11 per cento dell’area, peraltro in zone marginali, così era andato avanti e tutto era stato passato da destinazione agricola a quella edificabile.

Inoltre, tra i documenti trovati dalla società immobiliare Corneto c’era anche una consulenza dell’ingegnere Malaisi del 2014, relativa al procedimento penale in corso: secondo il tecnico, non c’erano i presupposti per rendere edificabili quelle aree, che erano troppo in pendenza: circa un terzo della zona aveva una pendenza superiore al 30 per cento, e oltretutto in punti strategici. In pratica, in quei lotti non è possibile costruire nulla e mai lo sarà.

L’immobiliare Corneto dunque, che intanto dal 2007 paga le tasse elevate che sono dovute da chi possiede terreni edificabili, ha chiesto al Comune di Macerata di tornare alla destinazione agricola, per versare meno imposte. Ma la risposta dell’Amministrazione comunale è stata che un’altra variante edilizia ora è impossibile. Allora, assistiti dallo studio legale Monti Petracci, gli imprenditori e i professionisti che hanno parte della società immobiliare Corneto hanno avviato un accertamento tecnico preventivo sulla vicenda, ma il giudice del tribunale di Macerata lo ha rigettato perché la controparte – il Comune – non intende trovare nessun accordo. A questo punto, resta solo la strada della causa civile per chiedere il risarcimento del danno subito dalla società, comprando un terreno definito dal piano regolatore del Comune di Macerata come edificabile, e che invece sarebbe tale solo sulla carta.

Paola Pagnanelli