Macerata, il risarcimento di Luca Traini. "I soldi non guariranno le ferite"

L’avvocato di Jennifer Otioto: forti dolori, ha paura a uscire di casa da sola

Luca Traini al momento dell’arresto in piazza della Vittoria

Luca Traini al momento dell’arresto in piazza della Vittoria

Macerata, 22 marzo 2018 - Jennifer Otioto sta male: vive nel terrore, non riesce neppure a uscire di casa da sola. Ha paura. Lo riferisce l’avvocato dell’unica donna, tra i sei africani, colpita nel raid razzista di Luca Traini: sono passati quasi due mesi ma lei non può dimenticare e, anche se volesse, c’è il dolore alla spalla che le ricorda continuamente quanto accaduto. E ieri, la proposta dell’avvocato di Traini, Giancarlo Giulianelli, di risarcire sia feriti dai colpi di pistola sia i danni alle attività commerciali.

«Per prima cosa – fa notare Raffaele Delle Fave, il legale di Otioto, 25 anni, nigeriana – non è stato formalizzato nulla, tutto quello che sappiamo l’abbiamo appreso a mezzo stampa. Vuole risarcire le parti offese? Legittimo, ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo tante cose. Per ora, le sue restano solo esternazioni sulla stampa, se concretizzate le valuteremo. Intanto Otioto si costituirà parte civile. Comunque mi sembra un po’ strano voler risarcire un danno che è ancora impossibile quantificare. La situazione è molto più grave di quella che appare. La mia cliente si porta dietro gravissime problematiche. È tuttora sconvolta, vive nel terrore, oltre ad avere fortissimi dolori». «Credo che parlare di risarcimento sia la strada giusta – commenta l’avvocato Gianfranco Borgani, legale di Mahmadou Toure, 25 anni, del Mali, ferito alla regione toracica-addominale, e di Djabi Makan che Traini non è riuscito a colpire mentre quella mattina si trovava accanto a Toure –, non solo come ristoro materiale ma anche per creare una sorta di riconciliazione. Non c’è animosità da parte nostra – sottolinea Borgani –, anzi la proposta di ripagare i danni può servire a ricreare un clima positivo anche in città, e questo è anche nell’interesse dei miei assistiti».

Borgani non crede però allincapacità di intendere e di volere di Traini sostenuta da Giulianelli. «Credo invece che Traini fosse capace e consapevole di quello che faceva – specifica Borgani –. I miei assistiti sono smarriti, vivono ancora nel timore e tuttora non riescono a capire perché è capitato loro questo. Nel caso di Toure poi, due centimetri più in là e non ce l’avrebbe fatta. È stato anche diversi giorni in rianimazione, la pallottola aveva perforato fegato e polmone. A giorni parlerò con i miei assistiti e valuteremo se si costituiranno o meno parte civile». L’avvocato Paolo Cognini assiste Wilson Kofi, 21 anni, del Ghana, Festus Omagbon, 33 anni, della Nigeria, Omar Fadera, 24 anni, del Gambia. «È presto per dire qualcosa – precisa Cognini –, prima voglio incontrare i miei assistiti».