Sparatoria di Luca Traini, il barista. "Risarcimento? Una presa in giro" / VIDEO

Locale nel mirino a Casette Verdini, Tartabini: "Se arriveranno li darò in beneficenza"

Raul Tartabini

Raul Tartabini

Macerata, 23 marzo 2018 – «Un risarcimento da Traini? Mi sento preso in giro». Raul Tartabini gestisce il bar H7 a Casette Verdini, uno dei locali contro cui Luca Traini ha esploso i colpi di pistola, la mattina del 3 febbraio. Dopo quasi due mesi, sono ancora ben visibili i buchi sul vetro della porta d’ingresso: due lì, e uno sopra sul muro. Il titolare ha deciso che non riparerà mai il danno: quei fori resteranno sempre dove sono, per non dimenticare (guarda il video degli spari). Però i due buchi li farà diventare due occhi e sotto spunterà una bocca che sorride. Per trasformare in qualcosa di positivo quello che è un ricordo orribile, il ricordo del momento in cui suo figlio rischiava di essere colpito: non è stato preso per un soffio.

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«Prima di tutto – spiega Tartabini – non credo che Traini abbia voglia di ripagare un bel niente. Non si è mai pentito, la proposta di risarcire è un’idea dell’avvocato. E poi non vedo come lui potrebbe pagare. Chi li mette i soldi? Forza Nuova, che aveva promesso di pensare alle spese legali? Il risarcimento è una bufala. Comunque, se mai i soldi arriveranno veramente, li devolverò in ricerca medica o a favore delle popolazioni terremotate. Io ancora non so se costituirmi parte civile, devo consultarmi con l’avvocato».

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A Tartabini poi proprio non va giù che il suo bar passi per un luogo di spaccio. «Traini sparava contro obiettivi da lui ritenuti ideologicamente ostili, frequentati da immigrati o in cui cui riteneva avvenisse lo spaccio di droga, così si legge nel capo di imputazione. Nel mio locale non c’è spaccio - fa notare Tartabini –, il bar è frequentato per lo più da giovani, anziani del posto e poi tanti sportivi, dato che abbiamo anche lo skate park».

Tra l’altro, lui Traini lo conosceva: «L’avevano mandato dall’agenzia come buttafuori per una serata che ho organizzato, lo scorso autunno – spiega Tartabini –, dopo appena due ore di servizio ho dovuto richiamare l’agenzia, l’ho fatto sbattere fuori. Traini dava in escandescenze, afferrava i ragazzi che stavano fuori e li buttava a terra, senza motivo, mi hanno detto che era nervoso perché aveva litigato con la sua ragazza. L’ho mandato via».