Luca Traini, sua madre sfollata per il terremoto: "Ora non so dove andare"

Invalida al 90% deve lasciare l’appartamento a Tolentino

Luca Traini

Luca Traini

Tolentino (Macerata), 19 luglio 2018 - Cerca un alloggio la 59enne Luisa Scisciani, dove trasferirsi con la madre 79enne, per il periodo in cui dovranno stare fuori casa, durante i lavori di sistemazione per i danni causati dal sisma. Lei stessa è una mamma, di Luca Traini, autore della sparatoria contro i migranti africani, che ora si trova nel carcere di Piacenza. Luisa non vuole parlare del figlio. Ma rompe il silenzio di questi mesi per segnalare un problema che riguarda lei, invalida al 90%. Negli ultimi due anni, a causa di problemi di salute, si è trasferita dalla madre, che abita a Tolentino, in via Brodolini. Entro la prossima settimana loro e altre cinquanta famiglie devono sgomberare per interventi di riparazione da danni lievi. I lavori di «incantieramento» sono iniziati.

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Per la ricostruzione leggera occorrono circa 6 mesi e nel frattempo è necessario trovarsi un’altra sistemazione. Cosa che la 59enne, con difficoltà deambulatorie, non è riuscita a fare. Per la madre, pur in salute, non è semplice districarsi tra le pratiche burocratiche. «Non ho più niente da perdere – esordisce Luisa – per cui non ho paura di parlare. Chiedo solo di essere ascoltata, credo sia un mio diritto. Tra pochi giorni devo lasciare l’appartamento e non so dove andare. Mi basterebbe un buco per noi due, con bagno, camera e cucina, e pagherei regolarmente l’affitto. Pensavamo di averlo trovato in viale Buozzi, ma il proprietario ha fatto dietrofront: non gli conveniva per soli 6 mesi. Sono dispiaciuta per l’indifferenza diffusa, riscontrata anche nelle istituzioni. In Comune ho chiamato tante volte, ho chiesto anche al parroco qui davanti, ma niente. Non vedo altra soluzione che andare nella casa in campagna, in contrada Parruccia, seppur inagibile dal 1997. Ci sono grosse crepe sul pavimento da cui escono le formiche; essendo «inutilizzabile» in base all’ordinanza, non potremmo starci. Dovrei stare in un ambiente asettico per la malattia, ma non ho alternative».

Dalla campagna all’ospedale, dovrà pagare il trasporto in Croce Rossa. Il sindaco Giuseppe Pezzanesi dice che la Scisciani non si è rivolta a lui direttamente. «Purtroppo abbiamo tante situazioni simili – dice –. Mi prodigherò per aiutarla. Chiedo intanto ai proprietari dei locali di mettersi una mano sul cuore, affittare anche per pochi mesi senza chiedere cifre esorbitanti». Don Sergio Fraticelli, che sotto emergenza aveva spalancato le porte della chiesa, dice che adesso la casa accoglienza è al completo. Non c’è ancora certezza se queste famiglie possano richiedere il contributo di autonoma sistemazione, oggetto di uno degli emendamenti del decreto sisma. Non possono nemmeno essere spostate nelle strutture ricettive. Anzi, chi finora vi ha alloggiato, il 27 agosto dovrà lasciarle, eccetto coloro che sono in lista di attesa per gli appartamenti/Sae.