
Arianna Orazi
"Non posso dire io cosa è successo, non mi crederebbe nessuno. Ma Enea non c’entra niente". Questo diceva Arianna Orazi, prima che le condanne per lei, il padre Enrico e il figlio Enea Simonetti diventassero definitive per l’omicidio della madre Rosina Carsetti, commesso il 24 dicembre 2020. Dopo il delitto Arianna rilasciò una lunga intervista in tv, per sostenere che in casa loro c’era stata una rapina. Ma in tribunale non ha mai dato la sua versione. Lo ha fatto solo in un’intervista rilasciata prima della sentenza della Cassazione. "Quando è arrivato il 118 – insiste la donna – mia madre era viva. Tre uomini del 118 le hanno fatto il massaggio cardiaco, le hanno dato 4 fiale di adrenalina, l’hanno intubata: possibile che fosse morta tre ore prima, come dice l’accusa? Mio figlio poi pesava 100 chili, se l’avesse sfiorata l’avrebbe massacrata".
E allora come è andata? "Io so quasi tutto, mi manca solo un pezzo. Ma non mi crederebbe nessuno".
La rapina era inventata. "Sono stata io a rompere la finestra, per far credere che fosse entrato qualcuno in casa. Appena ho visto cosa era successo, ho pensato che avrebbero accusato Enea e sono andata in tilt. Mia madre aveva chiamato i carabinieri a novembre, dicendo che aveva paura di mio figlio. Ho avuto paura che quella telefonata finisse per accusare Enea, come tutte le chiacchiere che lei faceva con chiunque".
Quella sera cosa ha visto? "Eravamo tutti a casa. Non c’era niente per cena e ho chiesto a Enea di andare al supermercato. Ha comprato le cose che servivano e poi è rimasto nel parcheggio. È tornato alle 19.40".
E lei? "Io sono rimasta di sotto, con mio padre guardavamo la tv. Mia madre era di sopra. Intorno alle 19.15 ho sentito sbattere la finestra e ho chiesto a mio padre di salire a chiuderla. Vedendo che non tornava, sono andata a controllare. Quando ho visto mia madre a terra, ho avuto paura che ci andasse di mezzo Enea e ho pensato alla finta rapina. Lui non ne sapeva nulla".
Enea, quando è tornato, ha colpito il nonno al viso e ha messo a soqquadro la mansarda. "Gliel’ho detto io, ma non aveva capito cosa era successo".
Dalle intercettazioni si sente che lei dice a Enea: “Se dovesse andare male, diremo che è stato Enrico“. "Sul corpo di mia madre è stata trovata una sola traccia di Dna, è di mio padre".
Lei non è sembrata dispiaciuta per la morte di sua madre. "Non c’era un buon rapporto con lei, che comunque non per questo meritava di morire. Diceva a tutti che la trattavamo male, ma non era vero. A me ha dato due schiaffi, minacciava mio padre. Non stava bene".