"Lupi in aumento, situazione pesante"

Gli allevatori corrono ai ripari: "Siamo preoccupati, abbiamo installato delle recinzioni e messo cani da guardia"

"Lupi in aumento, situazione pesante"

"Lupi in aumento, situazione pesante"

di Lucia Gentili

I lupi aumentano e gli allevatori sono costretti a correre ai ripari, con recinzioni e cani da guardia. "Da circa due anni – esordisce Amalia Arpini dell’azienda agricola e agriturismo ’Le Sodere’ a Belforte del Chienti – abbiamo la recinzione antilupo, all’interno della quale mettiamo le pecore quando è tempo buono. In passato i lupi ci hanno causato parecchi danni, fino ad attaccare i nostri cani. Negli ultimi tempi non è successo, ma comunque vediamo e sentiamo i predatori giorno e notte; si spostano come si spostano i cinghiali, anche loro aumentati (basti pensare che gli ungulati hanno sfasciato il recinto dei cavalli). Abbiamo undici cani (di cui cinque maremmani) e un centinaio di pecore, ma ovviamente i cani vanno mantenuti e curati. E anche questo ha un costo. La situazione è pesante, tra i danni dei lupi e quelli dei cinghiali". "Ho una recinzione antilupo fissa e più cani – dice l’allevatore Stefano Angeli di Pieve Torina –. Mi trovo a 750 metri di altezza e la stagione non è ancora partita, ma si tratta di una problematica di vecchia data. Prima mi ero attrezzato con cancelli alti due metri, poi ho installato la recinzione (cofinanziata dalla Regione). Ma resta la preoccupazione di portare fuori gli ovini". Pieralberto Zagaglini, vicepresidente della comunanza agraria di Castel San Pietro a San Severino, racconta che l’anno scorso i lupi hanno fatto fuori una mucca e un vitello, mentre un mese e mezzo fa è stata uccisa una mucca. "Le mucche per natura vivono allo stato brado – spiega – e parliamo di animali di 7-8 quintali, non semplici da spostare. I lupi sono aumentati in maniera esponenziale e rappresentano un pericolo per il bestiame". "Mi ritengo fortunato – interviene invece Luca Ansovini, che ha l’azienda tra Cessapalombo e San Ginesio –. Il numero dei lupi è salito, però non ho registrato danni particolari a differenza di altri colleghi della zona, che invece hanno visto greggi decimate e vitelli fatti fuori. Le nostre pecore (un centinaio) sono recintate oppure stanno nel capannone, ci sono undici cani a fare da guardia. Le faccio uscire qualche ora e non in quelle più rischiose, ovvero al mattino presto o la sera, quando girano i lupi". Francesco Cianconi, con il padre Alberto, ha l’azienda a Bolognola ma, oltre a essere allevatore, è anche guida del Parco dei Sibillini. La scorsa stagione ha perso una vacca e due vitelli. Anche lui nel 2022 ha messo la recinzione antilupo, che è risultata utile in particolare per alcuni parti in montagna. "Indipendentemente dal risarcimento – conclude –, dagli aiuti che possono arrivare dalla Regione o dal Parco, bisogna adeguarsi alla situazione, trovare un compromesso, anche se non è semplice. E dobbiamo ricordarci che siamo ospiti della natura".