Maceratese, dagli stipendi non pagati alle collette: "Ora basta con le umiliazioni"

Rata, lettera di rabbia da parte dei giocatori e dello staff tecnico

La ex presidente Maria Francesca Tardella (foto Calavita)

La ex presidente Maria Francesca Tardella (foto Calavita)

Macerata, 29 aprile 2017 - Stipendi non pagati tanto ai calciatori quanto al magazziniere, trasferte finanziate da mecenati, alberghi e ristoranti che hanno chiuso le porte. Sono i cahiers de doléances che firmano i 24 calciatori della Maceratese e lo staff tecnico, dopo mesi di sacrifici in silenzio durante i quali si sono guadagnati la permanenza in Lega Pro a dispetto di tutto.

«Porteremo a termine il campionato con la concentrazione e abnegazione avute fino a oggi – premettono - senza farci condizionare dalle vicissitudini extra-calcistiche. Ma le penalizzazioni subite grazie alle fallimentari gestioni Tardella e Spalletta, che rendono quasi irraggiungibile il sogno playoff, ci impongono di rompere il silenzio. Già dalla fine del ritiro pre-campionato, e quindi sotto la gestione Tardella abbiamo dovuto accettare condizioni poco professionali: gli accordi su vitto e alloggio sono stati in molti casi disattesi; spesso abbiamo affrontato partite importanti partendo lo stesso giorno della gara conseguendo comunque risultati prestigiosi (con Modena e Gubbio); siamo stati oggetto di attacchi sugli organi di stampa. La gestione Tardella ha corrisposto gli stipendi fino a ottobre, ma la stessa società ha usufruito di un prestito Lega mai restituito di 70mila euro, ora pignorato dalla Lega. Con il passaggio di proprietà le cose sono addirittura peggiorate. Le promesse di Spalletta & Co. sono state disattese. Siamo stati cacciati da quasi tutti i ristoranti e alberghi che avevano un conto con la società; gli affitti sono stati regolarizzati fino a dicembre. Gli stipendi e i premi non sono mai stati pagati da Spalletta e stiamo parlando di un monte ingaggi fra i più bassi di tutta la Lega Pro. Il magazziniere, i fisioterapisti e l’addetta alla lavanderia non sono stati retribuiti: abbiamo fatto la colletta per una loro minima retribuzione.

Le cure e i controlli medici sono diventati a carico dei giocatori; il responsabile medico da mesi si vede solo la domenica per la partita. E’ noto che le trasferte di Forlì e Bolzano sono state finanziate prima da La Cava e poi dagli avvocati Cofanelli e Giustozzi. Le gare casalinghe sono più volte state possibili solo grazie all’intervento di qualche appassionato. A gennaio chi aveva avuto offerte da altre società ha ricevuto rassicurazioni, che però rassicurazioni si sono dimostrate false. La scadenza per il pagamento degli stipendi del 16 febbraio non è stata rispettata e ancora stiamo aspettando il bonifico dall’America col quale Spalletta si era giustificato. Nel frattempo sono state condotte operazioni di mercato in entrata poco chiare, su cui speriamo qualcuno voglia indagare. Con una squadra senza stipendio e in piena lotta per la salvezza, la società ha pensato di iscriversi al torneo di Viareggio, con un costo di 30mila euro. Come è stato possibile? Speriamo che anche qui qualcuno indaghi. Acqua, detersivi e carta igienica vengono comprati con soldi dati da alcuni tifosi. Questa dirigenza si permetteva di omaggiare gli arbitri con maglie della Maceratese acquistate dal commercialista Chiaraluce per noi giocatori». La nuova vendita ora appare «difficilmente decifrabile. Ci auguriamo che l’avvocato Valori agisca per il bene della propria città. Vogliamo sperare che la Lega e il presidente Gravina, dopo Spalletta, siano ancora più vigili. Aspettiamo fiduciosi il responso della fideiussione, ancora non pervenuta. Ci teniamo a ringraziare di cuore tutte le persone che veramente amano questi colori e che mai hanno smesso di farci sentire il loro affetto. Al magazziniere, ai fisioterapisti, alla lavanderia e al team manager che hanno lavorato al nostro ?anco in condizioni di precarietà la nostra stima e gratitudine».