
Umberto Marsili
Sarebbe stato un malore a uccidere sul colpo il 70enne portorecanatese Umberto Marsili, appena prima del terribile schianto con un tir che lo ha coinvolto giovedì, quando era al volante della sua Fiat Punto sulla strada Regina a Potenza Picena. E’ quanto emerso dall’autopsia che ieri ha effettuato il medico legale Roberto Scendoni all’obitorio di Civitanova. Stando all’esame autoptico, l’ipotesi è che il 70enne sia stato colpito da un infarto mentre era alla guida dell’auto e ciò non gli avrebbe lasciato scampo. Subito dopo la Fiat sarebbe finita sulla corsia opposta per poi scontrarsi con il tir, condotto da un 48enne bulgaro, che viaggiava in direzione opposta. La ricostruzione del medico legale dovrà comunque essere confermata dalle analisi che sono state fatte sul corpo. La salma è stata restituita alla famiglia per permettere la celebrazione del funerale, che ancora non è stato fissato perché si sta attendendo il rientro in Italia di un nipote. Ma è probabile che nelle prossime ore sarà resa nota la data in cui si svolgeranno le esequie del portorecanatese. Il 70enne è stato strappato all’affetto dei fratelli Mauro e Alvaro e della sorella Adriana. La morte di Marsili aveva destato molto cordoglio in città e non solo, dato che viveva da sempre nel quartiere Grotte a Loreto. Soprannominato da tutti "’Mbertì", aveva lavorato a lungo come metalmeccanico nella fabbrica Reg-All di Loreto. Ma una volta arrivata la pensione, aveva trovato il tempo per coltivare la sua passione per la bici. Tant’è che negli ultimi anni ha fatto parlare di sé grazie alle sue gesta sportive: nel 2022 aveva pedalato in solitaria per tutta l’Italia, l’anno dopo era partito alla volta della Corsica e della Sardegna e ad aprile del 2024 si era cimentato nel cammino di Santiago. La tragedia era avvenuta giovedì. Il 70enne stava percorrendo la strada Regina a bordo della Fiat, in direzione monti. A un certo punto la sua auto avrebbe invaso la corsia opposta finendo addosso al tir. Sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco e due ambulanze. I pompieri erano riusciti a recuperare l’uomo fra le lamiere. Ma il medico dnon aveva potuto far altro che constatarne il decesso.
Giorgio Giannaccini