Maltempo a Macerata, costi milionari per i Comuni. “Ma lo stato d’emergenza non c’è“

Un mese dopo l’alluvione, i sindaci restano nel limbo: le risorse per sistemare le strade e intervenire sulle frane rimangono un rebus

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Macerata, 17 ottob re 2022 - Serie di interventi di somma urgenza, in questo primo mese post-alluvione . Oltre all’invio delle ricognizioni dei danni. Ma gli amministratori restano in attesa di sapere se il Maceratese sarà incluso nella perimetrazione dello stato d’emergenza e di conseguenza se arriveranno le risorse per sistemare le strade e per i lavori di ripristino.

"Abbiamo ancora diverse strade chiuse – spiega il sindaco di Cingoli Michele Vittori –. La conta dei danni ammonta a circa 20 milioni , di cui 17 di infrastrutture comunali (soprattutto strade di proprietà comunale). Senza considerare i danni a privati, imprese e strade di competenza provinciale e regionale. Come pronto intervento abbiamo già fatto lavori per circa 100mila euro , ma nel brevissimo periodo arriveremo a 500mila , mezzo milione. Siamo in trepidazione: qualora non avessimo il riconoscimento dello stato di calamità naturale, per noi sarebbe impossibile con le nostre forze ripristinare tutto".

"Entro il 10 ottobre – afferma il collega di Sefro Pietro Tapanelli – abbiamo fatto la compilazione del format della Regione per la quantificazione dei danni: siamo intorno ai 2 milioni. Abbiamo anticipato circa 25mila euro solo per ripulire le strade, una somma urgenza per il ripristino della transitabilità, e della funzionalità idraulica di alcuni fossi e del fiume Scarsito. Per sistemare le fogne servono molti soldi, spese che noi non siamo in grado di sostenere. Vediamo quello che deciderà la Protezione civile nazionale". Sono stati rendicontati anche i danni di Montefano , per 187mila euro circa; il Comune ha eseguito interventi in somma urgenza sulle strade comunali per 133.500 euro.

"Ammontano a circa 220mila euro – dichiara il sindaco di Treia Franco Capponi – gli interventi di somma urgenza per noi (strade liberate dalla melma e ripristino di tombini). Stiamo aspettando di sapere se i Comuni maceratesi più colpiti, al confine con Ancona o della vallata del Potenza , saranno inclusi: anche alla luce anche dei rincari di luce e gas, non abbiamo risorse in bilancio".

"Finora sono stati fatti lavori di somma urgenza per circa 150mila euro – interviene il collega di Montecassiano Leonardo Catena –. Poi dovremmo fare i lavori di ripristino delle strade dove ci sono state frane importanti e delle scarpate con smottamenti più seri, come agli impianti sportivi di San Liberato. Siamo ancora in attesa di capire se saremo inseriti e se queste risorse ci saranno trasferite. Inoltre non possiamo raccogliere le segnalazioni di danni da parte di famiglie e imprese finché la Regione non ci avrà autorizzato a farlo. Restiamo in attesa fiduciosi. L’inserimento a macchia di leopardo di alcuni Comuni e l’esclusione di altri limitrofi sarebbe incomprensibile".

"Avevamo appena finito di liberare strade e cantine dal fango – aggiunge il sindaco di Matelica Massimo Baldini – che la bomba d’acqua dell’altro giorno ci ha rimesso ko". "La Provincia ha effettuato interventi di somma urgenza spendendo oltre 500mila euro – dice il presidente Sandro Parcaroli –. Ora aspettiamo il riconoscime nto dello stato di calamità per ulteriori lavori urgenti e per il ripristino definitivo".

"A un mese di distanza è cambiato molto perché tecnici e operai del Comune hanno lavorato a una prima messa in sicurezza, insieme a diverse imprese chiamate a collaborare in piena emergenza – conclude la sindaca di San Severino Rosa Piermattei –, ma ancora non si ha una stima definitiva: le opere di manutenzione vanno tuttora avanti e la scorsa settimana un’altra allerta ha fatto riaccendere l’allarme. La conta sicuramente supera i 200mila euro; come giunta abbiamo messo a disposizione, solo per un primo stralcio, 150mila euro ma non sono bastati. Abbiamo registrato un lunghissimo elenco di strade danneggiate".