"Maltrattata sul bus dal controllore Mi ha fatto scoppiare in lacrime"

La lettera di una 18enne: ero senza biglietto perché al distributore erano finiti, nessun rispetto nei miei confronti

Non è mio solito rivolgermi ai giornali, ma lunedì ho vissuto una bruttissima esperienza carica di ingiustizia, che vorrei condividere. Premetto, sono una studentessa di appena 18 anni e durante il periodo scolastico usufruisco quotidianamente degli autobus urbani, con un abbonamento che scade ovviamente al termine dell’anno scolastico. Lunedì sono andata alla mia solita fermata, Vallebona università, per prendere l’autobus linea 8 delle 14.44. Convinta di poter acquistare il biglietto al distributore automatico della fermata, sono arrivata pochi minuti prima dell’arrivo dell’autobus, trovando però il distributore sprovvisto di ticket. Ne ho fatto subito una foto, nel caso fosse salito il controllore, che infatti all’altezza di corso Cairoli è entrato nel mezzo. Quando è venuto a chiedermi di esibire il biglietto, gli ho spiegato che non l’avevo potuto acquistare perché il distributore alla fermata ne era sprovvisto, mostrandogli sia la foto che i soldi pronti per acquistarlo.

Da qui il finimondo. Ha cominciato ad alzare il tono, dapprima dicendo che dovevo farlo presente all’autista e successivamente per chiedermi il documento d’identità, che non potevo mostrargli in quanto non ne ero in possesso. Addirittura è arrivato al punto di dirmi che avrebbe chiamato i carabinieri per accertare la mia identità, facendomi scoppiare in lacrime e in una crisi di panico. Con aria distaccata e noncurante, ha comunque compilato il verbale da 50 euro, allora ho chiesto aiuto a mia mamma, la quale ha contattato l’agenzia spiegandogli la situazione, ma anche questa volta non è stata presa in considerazione, anzi mi hanno dato la colpa. L’esperienza di lunedì mi ha insegnato innanzitutto che molte persone, purtroppo, si sono dimenticate cosa siano l’empatia e l’umanità. Non discuto sulla validità o meno del verbale, che trovo comunque ingiusto, quanto sul comportamento privo di rispetto, che una persona può sostenere solamente perché rivestita da autorità.

Maria Elena Bettinelli