Omicron nelle Marche supera il 90%, donna positiva intubata dopo il parto

La 36enne non vaccinata è stata trasferita da Civitanova a Pesaro: è in terapia intensiva. Nuovo record di casi nelle Marche

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di Franco Veroli

Positiva al Covid, non vaccinata, una decina di giorni fa una giovane donna fa ha partorito all’ospedale di Civitanova. Poi, però, le sue condizioni si sono aggravate ed è stata trasferita all’ospedale Marche Nord di Pesaro, dove c’è uno spazio regionale dedicato per le partorienti colpite dal virus. Dopo alcuni giorni di degenza in terapia semi-intensiva è stata ricoverata in terapia intensiva e intubata a causa di un ulteriore peggioramento delle sue condizioni. Il piccolo sta bene, ma è stato separato praticamente da subito dalla mamma 36enne, per la quale si è reso necessario un trasferimento d’urgenza. Una situazione drammatica che mostra ancora una volta la pericolosità del Covid che, sia pure soprattutto nella variante Omicron, sta facendo salire in modo esponenziale i contagi.

"La variante Omicron si è allargata a macchia d’olio nelle Marche, specie nella provincia di Ancona dove ha raggiunto la massima prevalenza", spiega il virologo Stefano Menzo, direttore del laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti del capoluogo di regione. Nell’Anconetano, secondo l’ultimo monitoraggio eseguito a Torrette, "è prevalente quasi al 100%", mentre è "più indietro nel Fermano". Nelle altre province (Macerata, Pesaro Urbino e Ascoli) "la prevalenza è sopra al 90%", mentre la rimanente quota di infezioni "è ancora causata dalla variante Delta", presente ormai in maniera residuale. Secondo il professor Menzo, la diversa distribuzione della prevalenza di Omicron potrebbe dipendere "dai maggiori rapporti commerciali che la provincia di Ancona detiene, rispetto alle altre, con la Lombardia, regione dove la variante è arrivata prima. Nei prossimi giorni mi aspetto un’ulteriore risalita dei contagi per effetto della riapertura delle scuole". E che ci sarà una crescita mai vista prima dei contagi lo dicono i dati di ieri dell’Osservatorio epidemiologico delle Marche. Sono stati processati 22.794 tamponi, 19.138 dei quali nel percorso diagnostico e 3.656 nel percorso guariti. I nuovi positivi sono 7.748: 1.977 in provincia di Pesaro, 2.122 nell’Anconetano, 1.392 nel Maceratese, 859 nel Fermano, 1.097 nel Piceno e 301 residenti fuori regione. Il tasso di positività è al 40,5%, un valore molto elevato. L’incidenza per 100mila abitanti passa da 1.919,13 2.319,16. I ricoveri passano da 343 a 347, 4 in più, 59 dei quali – 5 in meno – in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare passano da 16.407 a 17.625, 1.218 in più, mentre gli attualmente positivi passano da 16.750 a 17.972, 1.222 in più. Le persone in quarantena passano da 56.013 a 57.488, 1.475 in più.

Nei tre ospedali dell’Area Vasta 3 di Macerata ci sono 42 pazienti Covid: 5 in terapia intensiva a Civitanova, 14 in area semi intensiva (7 a Macerata e 7 a Civitanova), 6 in area non intensiva (a Civitanova) e 17 in pronto soccorso (11 a Civitanova, 4 a Macerata e 2 a Camerino). In aumento il numero delle persone in quarantena, passate da 10.354 a 10.694, 340 in più. Il bollettino regionale ha dato poi conto di altri otto morti: il 57enne di Recanati Roberto Verdenelli (di cui abbiamo riferito ieri), un 82enne di Penna San Giovanni (coinvolto nel focolaio della locale casa di riposo, ne riferiamo a parte), una 90enne di Recanati, una 56enne di San Costanzo, una 72enne di Ascoli, una 80enne di Senigallia, una 66enne di Monte Urano e 69enne di Montegiorgio.