"Manca personale, non si può donare sangue"

A denunciare il disservizio il presidente Avis Massimiliano Monari: "Questa situazione, da metà settembre, sta creando sgomento"

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di Marco Belardinelli

Mancano medici e infermieri nel punto Avis comunale e da qualche settimana gli iscritti non possono donare il sangue. Una carenza che l’associazione sta cercando in tutti i modi di colmare. La problematica è uscita durante l’anniversario dell’Avis comunale di Camerino che ha celebrato il 65esimo anno dalla sua fondazione. Non c’è però molta soddisfazione per i circa 150 donatori iscritti (qualcuno di questi è meno attivo, ndr), dato che dalla metà di settembre non hanno più visti attivi i centri di raccolta del sangue di tutta l’area montana, ovvero Matelica e San Severino oltre a quello di Camerino. Una folta partecipazione di donatrici e donatori si è riunita infatti nell’hotel Villa Fornari, dove il presidente Massimiliano Monari ed il suo direttivo hanno colto l’occasione per ricordare i valori fondativi dell’associazione e fare il punto sulla reale situazione della donazione di sangue e plasma nella regione Marche. "In particolare, nell’alto Maceratese, stiamo vivendo una situazione difficile – spiega il presidente Monari –, anche in conseguenza dei tempi attuali, dovuta principalmente alla carenza di personale sanitario abilitato alla raccolta di emocomponenti. Infatti sono ormai diverse settimane che le unità di raccolta di Camerino, San Severino e Matelica sono ferme e questa situazione sta creando sgomento e disagio ai donatori".

L’Avis camerte conta all’incirca 150 volontari, più o meno continui, quindi dal periodo in cui è stato interrotto il servizio di donazione diverse decine di persone avrebbero ipoteticamente potuto contribuire. E allo stesso tempo, tante altre usufruirne. Considerando poi che questi tre centri coinvolti si occupano di tutta una serie di volontari provenienti da diversi comuni dell’entroterra della vallata del Potenza e di quella del Chienti, la cosa lascia ancora più preoccupazione. Presente ai festeggiamenti anche la presidente dell’Avis provinciale e l’avvocato Morena Soverchia, la quale ha riferito degli ultimi incontri svolti con i responsabili dell’area e del dipartimento trasfusionale regionale, con i quali sta cercando, nella massima collaborazione, una soluzione, seppur temporanea, per far riprendere il prima possibile la raccolta di sangue in queste aree. L’occasione dell’anniversario è stata esaltata anche dalla consegna delle benemerenze alle donatrici e ai donatori che negli anni hanno raggiunto determinati traguardi nel numero di prelievi svolti fino a oggi. In totale sono state premiate 66 persone tra donatrici e donatori. "La cerimonia si è conclusa con il pranzo sociale – si legge in una nota del gruppo Avis comunale – e con l’augurio che il deficit delle scorte di sangue, che ci fa stare con il fiato sospeso sulla disponibilità costante di emazie necessarie al regolare svolgimento delle pratiche sanitarie legate alla donazione di sangue, rientri al più presto, dato che i volontari hanno rimarcato la loro presenza e costanza dimostrate dalla numerosa partecipazione alla cerimonia".