Macerata, prof e studenti in marcia per l'istituto Filelfo di Tolentino

"Vogliamo una sede adeguata". Quattrocento in cammino, anche il preside: "Ogni anno perdiamo iscritti, rischiamo di avere una nuova scuola senza ragazzi"

La marcia di prof e studenti del Filelfo di Tolentino

La marcia di prof e studenti del Filelfo di Tolentino

Macerata, 14 aprile 2022 - "Non è un’azione politica, né una protesta o polemica contro qualcuno, ma è un’opera di sensibilizzazione per manifestare una situazione insostenibile". È il grido (gentile) dell’istituto di istruzione superiore Filelfo di Tolentino. Ieri, alle 11, circa quattrocento studenti dei licei classico e scientifico, spostati dopo il terremoto nei locali del capannone ex Quadrilatero, in via Ficili, hanno dato vita con gli insegnanti a una marcia silenziosa fino all’area in cui sorgerà il campus, in zona Pace.

Un cammino qui terminato con due gesti simbolici: la posa dei mattoncini, in rappresentanza dei vari indirizzi del "Filelfo" e anche dell’Ipsia, e di un ulivo, piantato dai fratelli Paoloni, i prof Paolo e Alberto (docenti rispettivamente di coreutico e scientifico, e dell’Ite), con i ragazzi. Dopo le lezioni all’aperto, nel piazzale davanti alla scuola, è stata la volta della seconda iniziativa annunciata dalla mozione del collegio dei docenti e promossa dal consiglio di istituto. "Il nuovo campus, nella migliore delle ipotesi, sarà completato tra quattro o cinque anni, nel lasso di tempo di un altro ciclo scolastico", spiegano dal corteo del "Filelfo". Per questo, studenti e prof chiedono una struttura più idonea.

Nel corteo di alunni e prof anche sindacalisti, genitori, politici (come la capogruppo Pd, Anna Quercetti, il consigliere Fulvio Riccio e Mirko Angelelli per Tolentino Popolare) e l’inviata di "Striscia la Notizia", Paola Squaglia. Oltre al dirigente scolastico Donato Romano, come segno di solidarietà c’erano anche il collega dell’Itis Divini di San Severino, Sandro Luciani, e le colleghe Mara Amico e Pierina Spurio, degli istituti comprensivi Lucatelli e Don Bosco di Tolentino.

La carica dei quattrocento in zona Pace è stata accolta da una delegazione dell’Ipsia Frau, dal quinto liceo coreutico e dal quinto Ite Filelfo. "Ogni anno perdiamo iscritti – dice il preside Donato Romano – e dispiace che un istituto così prestigioso un po’ alla volta venga meno. Il paradosso è che rischiamo di avere un campus senza alunni. Tra l’altro, il prossimo anno avremo tre classi in meno, anche se la Regione ci ha garantito che almeno sarà mantenuto l’organico. Ringraziamo gli enti locali, Comune e Provincia, per quanto hanno fatto nel periodo dell’emergenza, ma non può essere la normalità stare altri sei anni così. Non siamo contro qualcuno, ma chiediamo soluzioni adeguate. Rappresentiamo un disagio che non ha carattere politico. Quella di oggi in realtà è un’assemblea di istituto, chiesta dai ragazzi per parlare di questo tema".

"Chiediamo in primis il rispetto del cronoprogramma e di fronte ai ritardi, locali idonei per l’attività didattica. Altri cinque anni qui significa condannare a morte una scuola", dice la prof Cristina Lembo. "Questa marcia serve per farci sentire, avere un impatto sulla comunità – aggiunge la studentessa Viola Schiavoni –, siamo in una struttura che non è adibita a scuola. Il problema più grande è la carenza delle finestre; le aule, piccole, sono troppo fredde o troppo calde a seconda delle stagioni". Un’altra rappresentante di istituto, Caterina Selimi, ha ripercorso al megafono l’iter della scuola. "È inaccettabile che dopo sei anni le istituzioni non siano arrivate alla soluzione del problema", dicono Daniele Principi, Massimo De Luca e Antonio Renga (Cgil) con Matteo Ferretti (Fillea).

"Non sono tollerabili i tagli alle classi – dice Ivan Di Pierro (Flc) – da parte dell’ufficio scolastico regionale su un territorio già provato dal sisma. Basti pensare alla classe da trenta alunni con uno studente disabile (quando la normativa prevede classi minimo da venti)". I sindacalisti, come Silvano Coppari (Cisl), evidenziano come vadano stoppati subito i tagli e lo spopolamento per queste zone.