Maria Falcone: "Le idee di mio fratello restano"

Giornata della cultura civile, la sorella del giudice ucciso dalla mafia ospite dell’ateneo: "Giovanni rappresenta la personificazione dello Stato"

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di Barbara Palombi

"Mio fratello Giovanni rappresenta la personificazione dello Stato, grazie al suo senso del dovere è riuscito a raggiungere lo scopo di liberare la società dalla mafia. Era questa la sua missione, a cui non si è sottratto nemmeno quando è stato avvisato da Tommaso Buscetta riguardo la sua sorte. Gli uomini passano ma le loro idee restano, era questo il suo pensiero". Maria Falcone, ospite d’eccezione della Giornata della cultura civile e del sapere etico, racconta la lotta al sistema mafioso, una strada intrapresa trent’anni fa. Quattrocento studenti delle scuole superiori hanno preso parte alla manifestazione, organizzata dall’Università di Macerata, in occasione dei trent’anni dall’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’evento, che doveva svolgersi al teatro Lauro Rossi, è stato spostato in via precauzionale, all’Orto dei Pensatori, dopo il terremoto di ieri mattina. "Giovanni sin da ragazzo è sempre stato una persona pragmatica – ha raccontato Maria Falcone – quando doveva fare un compito lui si poneva come meta la necessità di svolgerlo nel miglior modo possibile. A scuola era il primo della classe e ha sempre ottenuto il massimo dei voti. Ha sempre portato avanti i suoi obiettivi con determinazione e costanza, e ha sempre fortemente creduto in determinati valori a cui non è mai venuto meno. Questa è la lezione più importante che vorrei trasmettere agli studenti. Giovanni è riuscito a creare un metodo scientifico per condurre le indagini che poi è diventato il ’metodo Falcone’. La giustizia rappresenta la lotta alla criminalità ed è fondamentale diffondere valori positivi che consentano agli studenti di riflettere sul tema della legalità e dei valori etici che la compongono". "Il tema della legalità è più che mai attuale – ha spiegato il neo rettore John McCourt –. Maria Falcone testimonia con coraggio la cultura della legalità a cui suo fratello e tante persone hanno dedicato la propria vita. L’Università e la scuola sono chiamate a elaborare e diffondere la cultura della legalità. Ma tutto il sapere del mondo non è abbastanza se non è accompagnato dalla volontà di usarlo per contribuire a costruire un mondo giusto". "C’è un filo rosso che lega la cultura della legalità alla giustizia penale e alla costitizione – ha aggiunto la prof Lina Caraceni –, in questa accezione giustizia equivale a legalità". Al termine della manifestazione, il comandante dei carabinieri forestali delle Marche, Gianpiero Andreatta, ha donato all’Università, una pianta di talea, il famoso "albero di Falcone", che si trova nella sua abitazione a Palermo, simbolo di giustizia e legalità.