LUCIA GENTILI
Cronaca

Mattatoio, asta deserta. Tra dieci giorni lo stop

La vendita della struttura di Villa Potenza è ancora bloccata, nessuno si è presentato davanti al curatore. Ora si andrà verso il settimo tentativo.

La sede di Villa Potenza è finita all’asta

La sede di Villa Potenza è finita all’asta

È andata deserta, ieri mattina, l’asta per la vendita del mattatoio di Villa Potenza. È la sesta volta che succede. Gli atti ritornano quindi al giudice, che deciderà il da farsi. Il prezzo a base d’asta, tra fabbricati e terreni, era di 934.400 euro. Probabilmente il giudice autorizzerà a nuova vendita a un prezzo ulteriormente ribassato. Comunque ieri nessuno si è presentato davanti al curatore, Vanessa Rastelli, dottore commercialista. Neanche il papabile acquirente che il mese scorso aveva visitato lo stabile. Nessuna busta aperta. Entro il 26 marzo il consorzio Cozoma sospenderà l’attività di macellazione nel mattatoio. "I macchinari ormai sono obsoleti e inadeguati – aveva spiegato i giorni scorsi la società -, non rispettano più le normative di sicurezza e non vogliamo mettere a rischio né i lavoratori né i clienti. La nostra è una liquidazione volontaria, non un fallimento. A parte il debito verso Cemaco (il locatore, proprietario dell’immobile) che riteniamo ingiusto e tratteremo nelle sedi opportune, non abbiamo debiti verso altri fornitori. Il nostro consorzio ha lavorato bene: abbiamo chiuso un anno difficilissimo solo con -30mila euro. Nel tempo abbiamo fatto miracoli; al nostro arrivo l’impianto versava in condizioni disastrose, con una perdita di 800 milioni delle vecchie lire".

I soci sono passati da una dozzina a due. Bovinmarche, il socio principale, è uscito a gennaio. I sei dipendenti vengono licenziati. Oltre a loro, ci sono due autonomi e quattro appartenenti a una società di lavoro, che pure hanno ricevuto comunicazione. I tanti appelli rivolti alla politica, negli anni, sono caduti nel vuoto. E diventa un grosso problema ora per gli allevatori, trattandosi dell’unico mattatoio sul territorio così grande; saranno costretti ad andare fuori regione. L’impianto di Schieppe, nel Pesarese, infatti non è ancora operativo, perché necessita di lavori di ristrutturazione. "Oltre al costo eccessivo per il trasporto – hanno spiegato gli allevatori -, un conto per gli animali è fare 20 chilometri, un altro è farne 150, la qualità della carne cambia". Ma per adesso nessuno sembra disposto a rilevare l’attività di Villa Potenza. O forse qualcuno aspetta un prezzo più basso alla base dell’asta.