Medici privati nei pronto soccorso di Macerata, Civitanova, Camerino e San Severino

Gravi carenze d’organico, in attesa dei concorsi spazio agli esterni che costano molto di più del personale interno

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Macerata, 15 ottobre 2022 - Il ricorso alle cooperative private – sia pure temporaneamente - per coprire i buchi del personale nella sanità ha sollevato, com’era prevedibile, un mare di polemiche, visto che – a parte altre considerazioni - i servizi vengono esternalizzati e costano molto di più rispetto a quelli prestati dal personale interno.

L’Area Vasta 3 di Macerata è stata l’ultima a servirsi di questo strumento, prima per coprire un turno di pediatria e, ora, per il servizio di assistenza medica specialistica nelle Unità operative di Pronto Soccorso e Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza degli ospedali di Macerata, Civitanova, Camerino e San Severino (per un importo semestrale a base d’asta di 198mila euro + Iva).

Alla base di questa scelta c’è un vuoto corposo: mancano 14 medici nei pronti soccorso degli ospedali maceratesi (avviate le procedure per il concorso), senza tener conto del fatto che alcuni di quelli in servizio hanno contratti di collaborazione coordinata e continuativa, e che sono stati chiamati e impegnati anche medici in pensione. Nel corso degli ultimi due anni, poi, tra concorsi ordinari, avvisi pubblici e altro, le "chiamate", spesso senza risposta (non si è presentato nessuno), sono state una decina. E quando qualcuno si è presentato, magari ha prestato servizio per poco tempo, lasciando l’incarico appena si è presentata un’occasione migliore. Insomma, non basta la volontà di assumere i medici che mancano. Nella carenza generalizzata di medici, quelli per i pronto soccorso sono ancora più difficili da trovare. Una situazione che riguarda Macerata, le Marche e l’Italia intera, come pure il ricorso alle cooperative che produce situazioni paradossali: a fronte di compensi ben superiori offerti dalle cooperative, i medici lasciano il pubblico per rientrarci dal canale privato, senza limiti di età e senza richiesta di particolare specializzazione.

Per quel che riguarda l’Area Vasta 3 di Macerata bisognerà attendere il 21 ottobre, quando le cooperative presenteranno i loro professionisti che si apprestano ad assumere l’incarico. Ci sono diversi fattori di cui tener conto, a partire dalla mancata – o sbagliata – programmazione dei governi nazionali sul fabbisogno dei medici almeno da un paio di decenni a questa parte, l’organizzazione e, ovviamente, anche le retribuzioni. La pioggia di critiche piovute su questa scelta da parte di sindacati, forze politiche e anche singoli cittadini, sono comprensibili (gli stessi vertici della sanità spiegano che l’avrebbero volentieri evitata). Ma resta il fatto che il diritto alla salute non si può sospendere. Sarebbe utile un confronto serrato: è evidente che se ci sono soluzioni diverse e più adeguate bisogna prenderle in considerazione.