Macerata, mancano 55 medici specialisti

Due giovani, appena laureati, già assunti e destinati a rafforzare i servizi di guardia. Altri pensionamenti in arrivo

Macerata, 29 ottobre 2022 - Si sono laureati il 18 ottobre, si sono iscritti all’albo il 25, e sono già pronti per iniziare a lavorare. Si tratta di due nuovi giovani medici maceratesi che tra qualche giorno andranno a coprire il servizio di guardia medica, probabilmente a Porto Recanati e a Porto Potenza Picena. Una situazione che indica quanto stia diventando diffusa la carenza di camici bianchi. "Li ho contattati e segnalati subito ai vertici dell’Area Vasta 3 di Macerata", spiega Romano Mari, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Macerata.

Due neo laureati sono stati subito assunti e assegnati alle guardie mediche
Due neo laureati sono stati subito assunti e assegnati alle guardie mediche

Sul fronte della medicina di base, tuttavia, anche grazie all’impiego di neolaureati o specializzandi, finora si è riusciti a tamponare la situazione. Ma già è certo che nel 2023 andranno in pensione altri 6 medici, numero che forse crescerà, aprendo nuovi buchi. Soprattutto, però, nell’Area Vasta 3 mancano all’appello 55 specialisti, tanti sono i posti liberi che non si riesce a coprire, semplicemente perché i medici non si trovano. La situazione più grave riguarda i pronti soccorso (14 i posti da coprire), ma difficoltà ci sono anche per trovare anestesisti, pediatri, cardiologici, psichiatri, tanto per citarne alcuni. Ad essere interessate, ormai – anche se con numeri diversi - sono quasi tutte le specializzazioni. Il paradosso è che le assunzioni potrebbero essere fatte in tempi relativamente brevi, visto che le figure mancanti sono tutte previste nel piano occupazionale Asur – Area Vasta3. Il problema è che spesso i concorsi vanno deserti, oppure i candidati che si presentano sono in numero inferiore a quello richiesto. "Il 24 e 25 novembre parteciperò al nostro Consiglio Nazionale, convocato per discutere diverse questioni, una delle quali è proprio questa, cioè cercare di trovare una soluzione alle attuali carenze", afferma Mari. "A dire il vero qualcosa è stato fatto e si sta facendo. Intanto saranno due nel prossimo anno le sedute in cui sostenere il test di ammissione al corso di laurea in medicina: una ad aprile e una a settembre. Per quanto riguarda il corso di specializzazione dei medici di medicina generale siamo passati da 25 a 40 e, poi a 80 posti, anche se rispetto all’ultimo bando si sono presentati in minor numero rispetto alle disponibilità".

Anche sul fronte delle specializzazioni sono stati aumentati i numeri. "In tutta Italia siamo passati da 4.500 a 9mila posti, per raggiungere i 14mila l’anno scorso, mentre quest’anno siamo attorno ai 13mila. Ma la formazione richiede tempo. Credo che la strozzatura che si è creata possa essere gradualmente superata a partire dal 2024 – 2025. Ma forse servirà anche più tempo". Intanto Mari evidenzia come sia necessario, specie per i soggetti più fragili, fare la quarta dose di vaccino anticovid. "Tra l’altro questa può essere somministrata insieme al vaccino antinfluenzale. E’ vero che oggi il Covid fa meno paura, visto che il tasso di mortalità che all’inizio della pandemia era del 18% oggi si attesta allo 0,5%. Tuttavia, specie negli anziani e nelle persone affette da diverse patologie il rischio di complicanze anche gravi non può esse re escluso".