"Medicina d’urgenza Covid? È il piano B"

Il direttore sanitario Di Falco: utilizzeremo il reparto solo se i dati peggioreranno. "Gli ultimi numeri ci fanno ben sperare"

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di Franco Veroli

"L’utilizzo degli spazi della medicina d’urgenza come area di emergenza all’ospedale di Civitanova è ancora in fase di valutazione. E, comunque, stiamo parlando di un piano B, vale a dire di qualcosa che è legato al possibile peggioramento della situazione. Ma per ora è tutto fermo".

Così Carlo Di Falco, direttore sanitario del presidio ospedaliero unico dell’Area Vasta 3, chiarisce la situazione su un’ipotesi organizzativa di diciotto nuovi posti letto, avanzata da diversi giorni ma, come si vede, ancora non realizzata. In particolare, la valutazione riguarderebbe alcune difficoltà connesse all’impiantistica. Ma quel che è importante è che l’avvio di questa operazione non è affatto scontato. "In questi ultimi giorni la pressione sui pronti soccorso degli ospedali è diminuita e c’è un maggiore turn over dei pazienti.

Ciò fa sperare in un miglioramento della situazione e in una riduzione della pressione sugli ospedali", sottolinea ancora Di Falco. Se, insomma, le cose volgeranno al meglio e il trend proseguirà su questa linea, l’ipotesi resterà tale, non ci sarà alcun intervento. I dati di ieri, del resto, evidenziano alcuni aspetti importanti.

La pressione sui pronti soccorso è diminuita, visto che si contano 17 pazienti, 11 a Civitanova e 6 a Macerata, contro i 27 del giorno prima e i 40 di una settimana fa. Nello stesso tempo, l’ex reparto di ortopedia al piano terra dell’ospedale di Camerino, adeguato e attrezzato per il ricovero di pazienti Covid, ha già accolto 12 malati (su 17 posti disponibili), parte dei quali in arrivo proprio dai pronto soccorso.

Per la prima volta da alcune settimane nella palazzina Covid di Macerata, il numero dei malati è sceso sotto alla quota massima, passando da 43 a 42: appena uno in meno, ma la struttura è stata a lungo "al completo". Si tratta ora di capire se nei prossimi giorni questi lievi segnali positivi si consolideranno, come la tendenza della curva – in calo – può far sperare. Se così andrà, allora potremo dire che, almeno per ora, il sistema è riuscito a reggere l’urto della seconda ondata, per molti aspetti peggiore della prima. Sperando che non ne arrivi una terza.