Dopo i controlli dei carabinieri del Nas nella parafarmacia cinese nella zona commerciale di Santa Maria Apparente, sotto accusa è finito il titolare, un 53enne. Avrebbe importato, senza avere le necessarie autorizzazioni, almeno 442 confezioni di medicinali prodotti in Cina. Ieri in tribunale a Macerata, davanti al giudice Domenico Potetti, si è svolta la prima udienza del processo che vede imputato Guiliang Li, rappresentante legale della Farmacina, parafarmacia di via Einaudi, nella zona commerciale di Civitanova. Secondo l’accusa, sostenuta in aula dal pm Francesca D’Arienzo, l’uomo avrebbe importato, in assenza delle autorizzazione per l’immissione sul mercato, almeno 442 confezioni di medicinali e integratori prodotti in Cina, tutti con indicazioni solo in lingua straniera. I fatti erano stati segnalati il 13 settembre del 2021 nel corso di una serie di controlli eseguiti nella parafarmacia dai carabinieri del Nas. Durante l’ispezione erano stati rinvenuti all’interno di una cassettiera dietro al bancone farmaci soggetti a prescrizione medica, insieme con altri prodotti come siringhe e cerotti. Nel deposito della parafarmacia, dove erano collocati altri prodotti destinati alla vendita tra cui quelli alimentari, era presente anche un armadio chiuso a chiave, sul quale era apposta la scritta "privato". All’interno c’erano 442 medicinali, verosimilmente prodotti e commerciati in Cina, riconducibili a medicinali "otc", cioè in libera vendita in tale paese, pertanto privi dell’autorizzazione all’immissione in commercio, e 22 confezioni di medicinali soggetti a prescrizione medica, queste tutte in possesso dell’autorizzazione prevista. Le confezioni erano state poste sotto sequestro. Il cinese è difeso dall’avvocato Domenico Formica, ieri sostituito dal collega Vanni Vecchioli.
Il processo è stato rinviato al 27 maggio, quando saranno sentiti i primi testimoni citati dall’accusa.
Chiara Marinelli