"Mercato ittico: una banca è indispensabile"

Marzetti chiede al sindaco di intervenire affinché venga riattivato lo sportello: "O lo fa Intesa San Paolo o si autorizzi un altro istituto"

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di Giuliano Forani

Per le categorie che fruiscono dei servizi del mercato ittico, Intesa San Paolo è una grande banca, che se da una parte è capace di gestire al meglio i grossi interessi di carattere nazionale e internazionale, dall’altra dimostra però poca attenzione per i servizi ordinari delle piccole realtà di periferia. Il mercato ittico civitanovese ne è un esempio e a dimostrarlo è la chiusura della filiale di Ubi Banca presente fino a qualche tempo fa all’interno della struttura. Da quando ciò è avvenuto da parte di Intesa San Paolo, che ha inglobato Ubi Banca, per i pescatori, commercianti ed altre figure professionali, le difficoltà di gestione delle operazioni si sono moltiplicate: da qui la richiesta di maggiore attenzione. In sostanza, chiedono che i servizi bancari tornino a funzionare a fianco delle imprese di pesca e commerciali, le quali garantiscono mediamente ogni anno un giro di affari di circa sette milioni. A farsi portavoce del problema è il consigliere comunale Sergio Marzetti, che indica due soluzioni: o Intesa San Paolo decide di riaprire la filiale, o al CdA del mercato ittico sia concessa la possibilità di agire in piena autonomia e scegliersi un altro istituto che gestisca il movimento finanziario. "Quella filiale - dice Marzetti - svolgeva una funzione essenziale per gli operatori, Intesa San Paolo ha smantellato tutto costringendo gli utilizzatori a trasmigrare al suo sportello operativo al centro commerciale di via Einaudi. E questo, quando sono in corso le operazioni di compravendita, è un grosso disagio! E’ vero - precisa Marzetti - che oggi molte pratiche si possono sbrigare online, ma è anche vero che non è la stessa cosa risolvere in modo diretto i problemi che si presentano al momento, come, per esempio, garantire la liquidità o approvvigionarsi di danaro. Da qui la opportunità che il sindaco, come socio di maggioranza, prenda in mano la situazione e individui la soluzione migliore tra le due indicate. A mio parere - aggiunge, - l’ideale è dare piena autonomia al CdA, perchè possa scegliere un altro istituto bancario disposto a dare una risposta che Intesa San Paolo oggi non dà. Cosa possibile - dice sempre Marzetti - attraverso un bando specifico di riassegnazione dei servizi bancari dedicato solo al Mercato". Per Marzetti è l’unica operazione da fare, a meno che non sia lo stesso Istituto milanese a ritornare sui suoi passi. "I locali precedentemente adibiti a filiale - conclude Marzetti - misurano oltre 250 metri quadrati e appartengono al demanio marittimo; il Comune, quindi, ne può dare disponibilità. Lo faccia inserendoli nella concessione, perchè gli amministratori del Mercato li possa utilizzare come meglio crede, anche ad uso di altre banche disposte a gestire all’ interno i loro servizi".