Caro carburante a Macerata, metano alle stelle e il distributore costretto a chiudere

Adriano Massaccesi, storico titolare del distributore della Pieve: ho provato a tenere duro, ma è arrivato il fallimento. Ora nuova gestione

Adriano Massaccesi, storico gestore del distributore di metano alla Pieve di Macerata

Adriano Massaccesi, storico gestore del distributore di metano alla Pieve di Macerata

Macerata, 24 giugno 2022 - "Abbiamo provato a tenere duro, ma con una perdita di cinquemila euro al mese da gennaio a maggio non c’era nulla da fare. Abbiamo dichiarato fallimento il 24 maggio. Ho pianto, ho pianto molto, per tutto quanto". Adriano Massaccesi, storico gestore del distributore di metano alla Pieve, a un paio di chilometri da Macerata, ripercorre con commozione e fatica il calvario al lavoro in questi ultimi tempi, quando i costi del carburante si sono fatti insostenibili e i clienti sono spariti. Ora l’impianto continua a lavorare, ma con una nuova gestione. Le difficoltà sono cominciate nell’ottobre scorso, ma è da gennaio in poi che i prezzi sono schizzati alle stelle, costringendo gli addetti del settore a cercare di sopravvivere in un mare di guai, tra insulti dei clienti, licenziamenti inevitabili e accordi sindacali. "Ho dovuto mandare via due dipendenti su quattro, non avevo scelta – prosegue Massaccesi –, uno aveva avuto un infortunio, all’altro ho proposto un part-time ma ha detto che preferiva andarsene e trovare qualcosa di diverso, a quel punto. I ragazzi hanno capito la situazione, del resto era lampante. Siamo passati da 270mila metri cubi di vendita al mese a 85.000 metri cubi mensili, con il metano che viaggiava sui 2,29 al chilo e poi a 1.973 alla fine di maggio, quando c’è stato il fallimento. Io non prendevo più nemmeno lo stipendio per me. Adesso sono rimasti due dipendenti, c’è uno che fa il turno della mattina e l’altro che fa quello della sera. Per quanto riguarda l’orario di apertura, era stato ridotto già l’anno scorso, con chiusura anticipata dalle 22 alle 21". Il guadagno è calato all’improvviso: "Da gennaio – spiega Massaccesi – c’è stata una perdita di circa cinquemila euro ogni mese. La gente si sposta di meno oppure cerca posti dove il metano è a prezzi più bassi, come a Porto San Giorgio, dove la gente aspetta anche a lungo per risparmiare sul pieno. E magari, chi prima andava in montagna ora se ne va al mare e ne approfitta per fare metano. C’è anche chi tra gennaio e aprile ha deciso di cambiare e rinunciare al veicolo a metano". Massaccesi ha iniziato a lavorare quando era 16enne. "Da 21 anni ormai gestivo il metano della Pieve, ho 44 anni di contributi e nonostante una vita passata a lavorare ora mi trovo in questa situazione e devo anche pagare decine di migliaia di euro tra tfr, metano e tasse. Devono restituirci una bella somma anche alcune ditte, che ultimamente hanno avuto difficoltà con i pagamenti, come tutti, del resto. Basta pensare che un cliente, poco tempo fa, aveva in mano 10 euro e mi ha chiesto di mettere 5 euro di metano, ‘così con gli altri 5 compro il pane’, mi ha detto. La situazione è drammatica per tutti, non c’è dubbio. A noi hanno proprio tagliato le gambe, non potevamo nemmeno cambiare contratto del metano perché altrimenti avremmo dovuto pagare una penale di un anno di fornitura, impossibile. È andata così, purtroppo. Davvero un dispiacere enorme".