"Mi spiace, avevo bisogno di soldi"

L’autore della tentata rapina al compro oro rimane in carcere

"Mi dispiace. Avevo bisogno di soldi, e ho fatto una stupidaggine". Così ieri mattina il 20enne di Pollenza, Giovanni Aru, ha parlato della rapina tentata al compro oro di viale Don Bosco, martedì scorso. Dopo l’udienza di convalida, il giudice ha disposto che rimanga in carcere. Aru si era presentato nel negozio "Re Mida" chiedendo un braccialetto, e appena il titolare si era voltato lo aveva aggredito con lo spray al peperoncino: "Alza la testa o ti sparo in bocca" aveva detto, senza però estrarre la scacciacani che aveva con sé. Il commerciante si era ribellato, e dopo una colluttazione aveva attivato l’allarme ed era scappato, chiudendo il 20enne dentro al negozio. Gli agenti della Volante, subito accorsi, lo avevano trovato ancora lì, con tasche e persino le mutande piene di preziosi, per un valore di 17mila euro. Non lontano dal negozio, la polizia aveva recuperato anche un borsone con un cambio completo e i documenti di Aru: l’idea del ragazzo era di mettersi vestiti diversi per la fuga, così da non essere individuato. Ieri mattina, per lui a Montacuto si è tenuta l’udienza di convalida. Difeso dall’avvocato Antonella Mercuriali, il ragazzo ha ammesso tutto, spiegando di aver agito perché, non avendo un lavoro, aveva un disperato bisogno di soldi.