Minacce di morte alla moglie Patteggia un imprenditore

Maltrattamenti in famiglia: corso di rieducazione per evitare due anni di carcere

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di Paola Pagnanelli

Minacce, scenate e insulti alla moglie anche davanti ai due figli. Per questo un maceratese ha patteggiato la pena di due anni di reclusione, che non sconterà in carcere solo se farà un corso di rieducazione. Si è chiuso così ieri il processo a carico di un imprenditore 49enne maceratese, accusato del reato di maltrattamenti in famiglia per i fatti avvenuti dal 2017 fino all’agosto scorso.

A scatenare le reazioni violente dell’uomo era l’abuso di alcolici, che lo portavano ad avere comportamenti aggressivi con la donna anche di fronte ai due figli della coppia, entrambi minorenni. A momenti diceva alla donna di amarla, a momenti la insultava con epiteti volgari e la minacciava di morte. Una volta, durante una scenata l’uomo si era buttato da una finestra, sconvolgendo il figlio piccolo che aveva visto tutto ed era rimasto traumatizzato. Più volte c’erano state le minacce di suicidio, ma anche quelle di uccidere la moglie, se lei lo avesse lasciato. Nel 2020, sebbene ormai la coppia si fosse separata, in un momento trascorso insieme l’imprenditore aveva di nuovo aggredito la donna percuotendola e insultandola. E ancora nell’estate del 2021 in più occasioni, durante le quali i due erano stati insieme per motivi familiari, si erano ripetute le scenate, le offese e le minacce, tanto che alla fine lei lo aveva denunciato, spaventata da questi suoi comportamenti e preoccupata anche per quello a cui erano costretti ad assistere i figli.

Ieri mattina in tribunale lui, difeso dagli avvocati Gabriele Cofanelli e Giulia Leonardi, in udienza preliminare ha chiesto di patteggiare la pena, concordata con il pubblico ministero Vincenzo Carusi a due anni di reclusione. Il giudice Domenico Potetti ha concesso la sospensione condizionale della pena, a patto però che l’imputato, entro un anno dal passaggio in giudicato della sentenza, frequenti un corso di rieducazione per imparare a tenere a bada gli istinti violenti; qualora non dovesse completare il corso, il 49enne sarà costretto a scontare la pena detentiva. In aula era presente anche l’avvocato Leide Polci (nella foto), parte civile per la ex moglie del maceratese.