Minacce e violenze: treni pericolosi per ferrovieri e passeggeri

Rossi: "Anche le stazioni sono ad alto rischio: persino nei bagni pestaggi agli addetti alle pulizie"

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di Chiara Gabrielli

"Non è possibile andare a la[FIRMAVET]vorare e tornare a casa con un braccio rotto. Non è possibile dover sperare di cavarsela, completamente soli, in mezzo a ragazzini ubriachi. Servono più personale sui treni e una presenza maggiore delle forze dell’ordine. Il problema non sono solo le aggressioni a bordo, ma anche le stazioni, per lo più prive di presìdi di sicurezza, dove a rischiare sono anche i colleghi delle pulizie". A Daniela Rossi (Fit Cisl Marche) arrivano segnalazioni di continuo: violenze verbali e fisiche contro capotreno e personale in stazione, disagi di vario tipo a bordo e problemi in fasce orarie particolarmente sensibili, quelle della mattina presto e della sera. "Molti non denunciano nemmeno più – sottolinea Rossi –, poi le cause vanno per le lunghe e in diversi casi non si riesce a ottenere ristoro. La questione però è grave, e non solo per quanto accade a bordo treno. I colleghi sono a rischio anche quando vanno a riprendere l’auto nel parcheggio della stazione, per non parlare degli addetti alle pulizie che sono soli e negli orari peggiori. I problemi sono soprattutto nella zona costiera, penso a Civitanova e San Benedetto, e in generale tutta la linea da Porto Recanati a Porto San Giorgio è critica per il personale. Un esempio: nella stazione di Civitanova, un po’ di tempo fa, una collega delle pulizie ha visto che dei ragazzi stavano vandalizzando un bagno e ha chiesto loro di smetterla immediatamente, è riuscita a evitare un pestaggio solo perché ha avuto la prontezza di entrare in uno dei bagni e chiudersi dentro. Ma ha vissuto attimi di grande paura ed è stata insultata. Così non va". "Per quanto riguarda le aggressioni, registriamo casi quotidiani, soprattutto nel periodo estivo, dal sud delle Marche fino alla costa romagnola – spiega Andrea Pittori, Filt Cgil Marche -, la situazione è pericolosa, abbiamo invitato l’azienda a prendere precauzioni e anche il prefetto di Macerata, sollecitato dalla Direzione trasporto regionale Marche, si è interessato. Tutti sanno che ci vorrebbero più controlli, ma la coperta è corta. Il discorso delle mascherine, poi, incide non poco sull’umore dei passeggeri. A bordo si deve indossare la FFP2, solo che le persone sono stanche di tutto questo, non la mettono e si accaniscono contro il personale che sta facendo il suo lavoro. Poi ci sono gli ubriachi, specie di sera e di prima mattina, che, trovati senza biglietto e invitati a scendere, nel migliore dei casi reagiscono con insulti, spintoni e sputi contro il capotreno. Questi soggetti si sentono padroni, liberi di poter fare tutto. I numeri delle aggressioni, purtroppo, sono in aumento".

Anche quella delle stazioni è una questione molto sentita, "ci vorrebbe un presidio costante – sottolinea Emanuele Cingolani, Uil Trasporti Marche -, è un tema su cui ci concentriamo da anni ma purtroppo sarebbero elevatissimi i costi per garantire una presenza costante e dei controlli adeguati. Le stazioni sono desertificate, anche a causa dell’aumento della tecnologia, prima c’era di solito il capostazione, mentre ora questi posti sono spesso abbandonati a se stessi, molto spesso in stazione non c’è proprio nessuno". "Servono maggiori scorte di polizia e va aumentato il personale a bordo dei treni – dichiara Ernesto Fracassi, Ugl Ferrovieri Marche -, già andare a lavorare in due anziché da soli permetterebbe di limitare le situazioni rischiose. Per le stazioni, uno dei deterrenti sarebbero senza dubbio le telecamere, e penso a quelle di ultima tecnologia, che riconoscono le pupille dell’occhio, in alcune città sono state installate. Insieme a quelle capaci di leggere le targhe, si stanno rivelando molto utili".