CHIARA MARINELLI
Cronaca

Minacce per non aver messo un like: "Ti lascio in strada in fin di vita"

La vittima è una 25enne, lui un coetaneo che la perseguitava sui social. È finito a processo

Secondo l’accusa tramite un account su Instagram non riconducibile direttamente a lui avrebbe minacciato una ragazza. Si torna in aula il 6 ottobre

Secondo l’accusa tramite un account su Instagram non riconducibile direttamente a lui avrebbe minacciato una ragazza. Si torna in aula il 6 ottobre

"Ti devo stuprare e lasciare in mezzo alla strada in fin di vita". Queste alcune delle pesanti minacce che una ragazza di 25 anni di Civitanova si è vista recapitare sui social per non aver seguito e messo like al profilo Instagram di un giovane uomo, che ora è finito sotto accusa per minacce aggravate. Ieri in tribunale a Macerata, davanti al giudice Domenico Potetti, si è svolta l’udienza predibattimentale che vede imputato un 24enne napoletano. I fatti che gli vengono contestati sono avvenuti il 27 settembre 2023.

Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo, il giovane, tramite un account non direttamente riconducibile a lui, creato su Instagram, avrebbe minacciato una 25enne civitanovese, scrivendole frasi come "se ti trovo, ti faccia finire sei mesi in terapia intensiva talmente che ti sfondo di mazzate", "ti devo stuprare e lasciare in mezzo alla strada in fin di vita", "trent’anni me li faccio ma la soddisfazione di stuprarti e ammazzarti me la levo".

Il ragazzo avrebbe voluto che la giovane lo seguisse sul suo profilo Instagram e mettesse like alle sue foto. Lei gli aveva spiegato che non lo avrebbe fatto perché quello era il suo account professionale e lui aveva cominciato a perseguitarla con quelle frasi, anche dopo che lei lo aveva bloccato, mettendolo in spam. Ieri il pm D’Arienzo ha contestato all’imputato l’aggravante dello scritto anonimo. Il giudice ha disposto la notifica del verbale dell’udienza di ieri all’imputato e il processo è stato rinviato al 6 ottobre. La ragazza si è costituita ieri parte civile al processo, assistita dall’avvocato Fabiola Cesanelli.

Chiara Marinelli