"Mio figlio picchiato e derubato Nessuno si è mosso per difenderlo"

Follia a Civitanova, sedicenne al pronto soccorso dopo essere stato preso a pugni da un gruppo di bulli. Il padre: "Colpi al volto e alla schiena per 30 euro. Il corso era pieno di gente, ma nessuno è intervenuto"

Migration

di Francesco Rossetti

"Mio figlio picchiato selvaggiamente e derubato davanti a tutti nel centro di Civitanova; nessuno è intervenuto per difenderlo". È il racconto del padre di un ragazzino di sedici anni, che dopo il fatto ha sporto denuncia ai carabinieri. Il giovane, figlio di un civitanovese molto conosciuto in città, intorno alle 21.20 di sabato si trovava in corso Umberto I con altri tre amici. "Mio figlio stava aspettando la corriera alla fermata di fronte alla filiale di Banca Intesa – ha spiegato –, quando una comitiva di ragazzi, una decina e presumibilmente di origine nordafricana, si è rivolta alla sua compagnia chiedendo di cambiare i soldi per ottenere gli spiccioli necessari al biglietto".

"In buona fede tutti loro hanno cercato di acconsentire alla richiesta, ma quando quei giovani hanno notato che nel portafogli di mio figlio c’erano trenta euro, uno di questi ha tentato di sfilarglieli. Lui ha subito opposto resistenza, bloccandogli la mano, ma questi per tutta risposta gli ha sferrato un pugno alla mandibola. C’è stato, così, un tira e molla e quei ragazzi hanno continuato a picchiarlo selvaggiamente, con altri colpi al volto, all’orecchio, alla schiena, dappertutto. Erano in sei contro di lui, che ha cercato di difendersi come poteva. Purtroppo i suoi amici non hanno potuto fare granché, perché gli altri componenti della banda hanno bloccato il loro intervento, mentre quei sei balordi continuavano ad infierire in maniera selvaggia. Una volta compiuta l’azione e acciuffato il magro bottino si sono dileguati in pochi secondi, senza lasciare traccia". Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la guardia di finanza delle locali stazioni. Sono in corso le indagini dell’Arma, anche visionando i filmati dell’impianto pubblico di videosorveglianza e stando alle prime immagini si noterebbero alcuni spintoni. Ma le indagini sono ancora in corso, per cercare di definire i contorni della vicenda.

"Ciò che mi lascia sgomento – ha aggiunto il padre del ragazzo – è la totale indifferenza della gente. Era un sabato sera molto movimentato, eravamo in pieno centro e in giro c’erano tantissime persone. Perché nessuno è intervenuto per difendere un ragazzo di sedici anni vittima dei bulli? Ringrazio, invece, il titolare di Mughal Kebab che ci ha assistiti. Mio figlio ha alcuni dolori alla mandibola, all’orecchio, al volto e graffi alla schiena, ma fortunatamente non è in pericolo e i sanitari gli hanno dato tre giorni di prognosi. Non si è abbattuto perché è un ragazzo forte". Non è la prima volta che in città e nei comuni limitrofi accadono fatti simili. Circa un mese fa, un altro genitore, aveva raccontato al Carlino l’esperienza di suo figlio, sempre giovanissimo e vittima di un’aggressione condotta con le stesse modalità. In quell’occasione il raid era avvenuto nei pressi della chiesa di Cristo Re, luogo che nel pomeriggio, è frequentato da molti adolescenti. Sui vari episodi accaduti negli ultimi tempi c’è l’ombra di una baby gang, attiva sulla costa.