"Mobbing alla Civitas" Chiamati 50 testimoni

Dipendente licenziata, il 15 gennaio in aula anche assessori della giunta Ciarapica. I fatti nel 2019: dalla vicenda del faldone sparito ai carabinieri negli uffici

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di Lorena Cellini

Aveva denunciato il Comune per mobbing e il prossimo 15 gennaio, davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Macerata, sfileranno 50 testimoni nell’udienza della causa che vede Lusi Fattori contro la Civita.s, azienda partecipata del Comune. Tra i test anche assessori della giunta Ciarapica ‘convocati’ dall’avvocato che difende l’azienda comunale e ci sono vagonate di pagine di memoria depositate dall’avvocato Italo Pierdominici per conto della Fattori. Tutto comincia due anni fa, nel gennaio del 2019, quando la donna, che svolgeva le funzioni di responsabile nell’ufficio che gestisce i tributi, fa causa alla Civita.s per vedersi riconoscere il corretto mansionamento professionale e all’interno del procedimento si innesta anche quello per mobbing, in seguito al fatto che la dipendente diventa oggetto di azioni e richiami disciplinari per aver sollevato il problema del recupero della Tasi. Il giudice del lavoro studia le memorie presentate dalle parti, riconosce alla Fattori un risarcimento monetario per il danno subito e propone una conciliazione che però non va in porto. Nel frattempo, il 29 gennaio del 2020, la Civita.s la licenzia, provvedimento firmato dal presidente dell’azienda partecipata Antonio Carusone, atto che va ad innestarsi nella causa per mobbing. L’accusa è quella di aver sottratto un faldone di vecchi documenti che viene trovato in possesso di un altro dipendente che non viene licenziato. In mano all’avvocato della Fattori anche la certificazione Inail che le riconosce, uno dei pochi casi in Italia, la malattia professionale derivante dal mobbing. Tra le tappe di questa vicenda anche quanto accade il 9 dicembre 2019 negli uffici Civita.s, quando la Fattori deve affrontare i vertici della struttura tecnico-finanziaria del Comune e il cda della Civita.s negli uffici della partecipata in via Cecchetti per affrontare il problema da lei sollevato circa la gestisce della avvisi Tasi per il recupero dell’anno di imposta 2014. Alla fine del turbolento faccia a faccia arrivavano addirittura i carabinieri per la storia del faldone sparito che viene ritrovato nell’auto di un altro dipendente che afferma, senza fornire prove, di aver agito per conto della collega. La Fattori, assistita dal suo avvocato, reagisce e chiede e ottiene dal tribunale il sequestro di quattro armadietti negli uffici della Civita.s contenenti documentazione della società. A fine gennaio 2020 viene licenziata senza preavviso.