"Mobili, bicicletta e costumi teatrali In cantina non si è salvato nulla"

L’attrice e regista De Luca: sono solo oggetti, ma è un piccolo lutto da elaborare

"Mobili, bicicletta e costumi teatrali  In cantina non si è salvato nulla"

"Mobili, bicicletta e costumi teatrali In cantina non si è salvato nulla"

"In quattro giorni il fosso Narducci a Sforzacosta è esondato ben due volte. La prima venerdì, la seconda lunedì sera. Oggi abbiamo i muscoli che ci fanno male, viviamo come in una bolla, non sapevamo come sarebbe andata a finire". A raccontare è Lucia De Luca, attrice e regista teatrale.

Cosa è accaduto?

"Venerdì già c’è stata un’esondazione e si sono allagati garage, cantine e abitazioni. Speravamo che il peggio fosse finito e improvvisamente lunedì è arrivato un impressionante temporale".

Cosa ha fatto?

"Ero appena arrivata dopo il lavoro. Sono rimasta in macchina e, da ottimista quale sono, ho fatto anche un post simpatico sui social".

Poi?

"Visto che avevo le scarpe bagnate sono corsa in casa, ma mentre chiudevo la finestra della cucina ho sentito un forte rumore, ho guardato verso il fosso e visto una scena surreale: l’acqua iniziava a salire veloce e fangosa nel mio giardino e in poco tempo ha lambito le finestre. Nel frattempo si sono allagate cantine, garage, abitazioni e tutto ciò che contenevano: alcune auto sono state sommerse, i mobili e gli oggetti si sono schiantati sui muri, le lavatrici sono state divelte, gli abiti, le coperte i tessuti, gli scatoloni strappati".

Cosa è riuscita a salvare fra ciò che aveva in cantina?

"La mia Minnie di peluche che avevo comprato a New York. Stava galleggiando e l’ho presa prima che annegasse".

E ancora?

"Intanto i vigili del fuoco, la polizia, la protezione civile e tutti gli altri soccorsi lavoravano incessantemente fra il nostro terrore che i detriti potessero occludere il passaggio sotto il ponte. Tutte le persone hanno trovato una sistemazione per la notte insonne, chi a casa propria, chi da amici".

Come è stata l’alba?

"Un’alba faticosa. Non si è salvato nulla della mia cantina. Legna, mobili, la mia bicicletta blu e soprattutto 20 anni di costumi teatrali e i libri, il piccolo teatrino per burattini. Anche tutto ciò che era nel teatro di via Natali è andato distrutto. Questo è un periodo intenso a livello teatrale fra collaborazioni, lavori, progetti. Oggi abbiamo uno spettacolo con 50 bambini del Convitto. Lo facciamo senza alcun accessorio. La settimana prossima avremo un altro spettacolo ma andremo in scena senza accessori o costumi".

Scriverà una piece teatrale su questa choccante esperienza?

"È troppo presto per dirlo. Noi stiamo bene e in fondo sono solo oggetti quelli che abbiamo perduto, ma sono pur un piccolo lutto da elaborare".

Paola Olmi