
Aumenta il numero di ingressi in canile ma anche quello delle adozioni, in località Rotondo a Tolentino. Il rifugio per cani randagi Monti Azzurri dell’unione montana omonima, gestito dalla cooperativa Skylos, quest’anno finora ha registrato 73 ingressi, soprattutto di cuccioli, e 70 adozioni. Nel 2022 gli ingressi erano stati 44 e le adozioni 39. "Il rapporto tra entrate e uscite è in linea con l’anno scorso – una delle volontarie, Carmela Ristoro –, è rimasto quasi invariato. Ma ora sono lievemente diminuiti i cani presenti in struttura, passando da 204 a 199. Nel 2023 sono arrivate tante cucciolate (quattrocinque con una media di nove piccoli ciascuna), di taglia media e grande, e il numero si è alzato; la cosa positiva è che gran parte dei cuccioli è stata adottata (inclusa una mamma incinta); resta solo una decina che si trova al rifugio dal 2022. L’altro lato della medaglia, purtroppo, è che hanno trovato casa meno cani di una certa età". Anche quest’anno il rifugio si è riempito di maremmani "per il mancato controllo da parte degli organi competenti" e le volontarie tornano a sensibilizzare i pastori del territorio a sterilizzare i cani femmina, per evitare il randagismo. La Ristoro evidenzia poi un altro fenomeno, che sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni: la rinuncia di proprietà. "Il più delle volte le scuse che vengono utilizzate – spiega – non stanno in piedi, tipo il cambio di casa, la separazione dei coniugi, la morte di proprietari anziani (con gli eredi che non vogliono prendersi cura degli amici a quattro zampe). La rinuncia non deve far sentire a posto con la coscienza: i cani non vengono lasciati sulla strada semplicemente perché chippati. È un abbandono legalizzato, spesso senza una giustificazione seria. I cani dovrebbero essere considerati membri della famiglia e non trattati come scarpe vecchie da buttare via. Il canile non è un’oasi felice". Ecco perché al rifugio Monti Azzurri puntano molto sulle "adozioni consapevoli". "Quando qualcuno arriva con l’intenzione di portarsi a casa un cane, gli facciamo mille domande – aggiunge Carmela –. E’ necessario un colloquio con l’adottante, una visita a casa, serve del tempo per capire come sarà gestito e se è idoneo per quella determinata famiglia. Questa scrupolosità dovrebbe essere apprezzata. Vogliamo essere certi che il cagnolino finirà in buone mani, che una volta uscito da qui abbia una vita migliore. Un cane è per sempre, non può essere lo sfizio di un periodo. Non a caso, la novità introdotta quest’anno al rifugio è l’educatore cinofilo, che ci aiuta nel comportamento dei cani, a recuperare quelli particolarmente paurosi e con problemi, e fornisce consigli al momento dell’adozione". Altre novità sono in arrivo: "L’unione montana Monti Azzurri – conclude – provvederà a breve a una piccola ristrutturazione dei box, alla manutenzione e a una nuova area infermieristica per i cagnolini malati e più bisognosi".