Musicultura: sogno che tutti vogliono realizzare

Entrano nel Comitato artistico Branduardi, Bosso, Boosta, Irene Grandi e Cristina Donà. Domande di ammissione entro il 10 novembre

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"Scrivi e canti le tue canzoni? Non ami vederle trattate come prodotti da scaffale? Cerchi un banco di prova qualificato? Se rispondi tre volte sì esistono buone probabilità che Musicultura sia quello che cerchi". È il piccolo test che il direttore artistico Ezio Nannipieri propone all’attenzione di chi sta valutando di partecipare a Musicultura 2023. C’è tempo fino al 10 novembre per ambire alla 34ª edizione del concorso con cui Musicultura dal 1990 ogni anno ricerca, promuove, premia talenti meritevoli, nonché potenziali nuovi protagonisti dell’arte popolare della canzone italiana. È un Festival cresciuto negli anni e adesso si arricchisce del Comitato artistico di garanzia, al quale spetta il compito di designare, tra i sedici finalisti, gli otto vincitori del concorso. Il Comitato ha accolto gli ingressi di Boosta, Fabrizio Bosso, Angelo Branduardi, Cristina Donà e Irene Grandi che vanno ad aggiungersi a Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Diego Bianchi, Francesco Bianconi, Maria Grazia Calandrone, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Giorgia, La Rappresentante di Lista, Dacia Maraini, Mariella Nava, Vasco Rossi, Ron, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi. L’edizione 2022 è andata in archivio con più di mille partecipanti, un iter selettivo che ha coinvolto dal vivo 13mila spettatori, numeri social da capogiro, la media partnership con la Rai.

"Se Macerata e le Marche sono oggi un punto di riferimento primario in Italia per gli sviluppi dell’arte e dei mestieri della canzone – dice Nannipieri – lo si deve alla costanza e alla passione del lavoro svolto per oltre trent’anni da Musicultura, ai protagonisti istituzionali e privati che hanno condiviso le finalità del progetto e che hanno saputo coglierne l’articolata e pertinente funzione promozionale per l’immagine del territorio. Oggi, forti dei risultati e dell’esperienza acquisiti, credo si possa e si debba puntare ancora più in alto, di questo vorremmo parlare presto insieme ai nostri interlocutori, territoriali e non". La macchina organizzativa si è messa in moto per un festival che riserva al vincitore assoluto 20 mila euro del Premio Banca Macerata, un aiuto concreto a tutela dell’indipendenza artistica di chi affronta le difficoltà degli inizi di carriera. Ma è il concorso nel suo insieme a configurarsi come un’occasione di arricchimento professionale e creativo. L’esperienza si snoda lungo un arco di più mesi, stimola il confronto tra artisti diversi, li lascia contrattualmente liberi, non li incasella nelle necessità narrative e produttive dei format, dà loro modo di esibirsi dal vivo davanti a platee via via più consistenti (fino a giungere ai 2.500 spettatori che a giugno partecipano alle serate conclusive allo Sferisterio), offre una vetrina mediatica di alto profilo che include la partnership Rai.

Lorenzo Monachesi