CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Un altro negozio storico chiude in centro: “Mezzo secolo di amore per il mestiere”

Corso Cavour a Macerata, Bruno e Rita della quadreria Blarasin lasciano: “Abbiamo provato a venderla, ma i giovani non vogliono lavorare 15 ore al giorno”

Bruno Blarasin e Rita Verdenelli chiudono la quadreria dopo 50 anni

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Macerata, 20 settembre 2023 – La Quadreria Blarasin chiude i battenti: così cala il sipario su mezzo secolo di storia. L’attività di corso Cavour, sede di tante mostre e luogo privilegiato dell’artigianato, ha resistito ai cambiamenti delle mode e d’epoca, al terremoto, al Covid, alla crisi. Ha resistito a tutto.

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Ma oggi i titolari Bruno Blarasin e Rita Verdenelli non possono far altro che gettare la spugna: "Abbiamo provato a vendere l’attività, molti si sono interessati ma alla fine non l’ha comprata nessuno. I giovani non hanno voglia, quando sentono che questo lavoro richiede fino a 15 ore al giorno si spaventano. È un peccato che non sia stata acquistata, era un’attività da continuare, ci si può vivere tranquillamente e bene, i clienti non mancano e il mestiere è bellissimo. Ma è andata così. Noi abbiamo un’età ormai e ci ritiriamo, il dispiacere è grande. Trasferiamo il laboratorio in via Trento 74, mentre al civico 137 A di corso Cavour resta la vetrina con l’esposizione. Comunque, la vendita dei quadri continua online, basta andare sul nostro sito".

La quadreria nasce nel 2001 dopo una lunga fase di lavorazione cornici che risale al 1974, "l’abbiamo creata da zero e con tanti sacrifici iniziali, prima lavoravamo in fabbrica" e ha ospitato negli anni esposizioni di Pino Procopio, Tullio Crali, Valeriano Trubbiani, Mario Corrieri, Paolo Fresu, solo per citarne alcuni. Grande successo ebbe la mostra con la Croce astile ideata e realizzata da Trubbiani per il millennio della cattedrale di San Ciriaco di Ancona.

"In quell’occasione avevamo allestito una specie di altare – il racconto dei coniugi –, ricordo le anziane che venivano per andare a vedere l’opera e davanti a essa si facevano il segno della croce. Per le mostre di Trubbiani abbiamo avuto ospiti i vescovi Giuliodori e Menichelli. I pittori andavamo a cercarli, li scoprivamo, li incontravamo anche a casa, pensavamo alle mostre da allestire. Altre volte invece erano gli artisti già noti a farci l’onore di esporre da noi". Di aneddoti da raccontare ce ne sarebbero a centinaia. Del resto, tra queste mura Bruno e Rita hanno trascorso quasi 50 anni: a questa attività hanno dedicato la vita.

Di solito la giornata in negozio comincia alle 7: "Andiamo avanti fino alle 13, stacchiamo per pranzo ma alle 14 siamo di nuovo qui, fino alle 20. Ma in passato, quando c’era tanto lavoro, ci è capitato spesso di dover restare anche dopo cena, a volte fino a mezzanotte". Un mestiere, questo, molto impegnativo: si fa il taglio delle cornici, si fa il montaggio, poi c’è la grossa fetta di relazioni con i clienti.

Del montaggio e il rapporto coi clienti si è sempre occupata Rita – racconta Bruno –. I clienti non sono mai mancati, nemmeno nel periodo della pandemia, l’attività procedeva grazie alle vendite online". Non solo quadri e cornici (alcune uniche), ma anche opere di ceramisti e caricaturisti. Nella seconda sala, in un angolo, c’è una piccola scrivania: "Qui nostro figlio faceva i compiti, ora ci passano il tempo i nipoti, giocano o disegnano".

Scene di vita vissuta dentro il negozio, una vita piena e ricca di colori e meraviglie, una vita di grande passione per questo mestiere. Il 31 ottobre, la sede fisica della quadreria chiuderà definitivamente i battenti e diventerà un’altra vetrina vuota in corso Cavour (di recente ha chiuso anche Punto Sport, poco più su). "È tutto in sconto, dal 20 al 50 per cento". Che effetto fa il pensiero di lasciare dopo 49 anni? "Ancora non mi rendo conto – le parole di Bruno –, forse inizierò a capire cos’è successo quando non dovrò più venire ad aprire il negozio".