LORENZO FAVA
Cronaca

Nel nome di Dante Cecchi: "Il professore del sorriso"

L’auditorium della biblioteca intitolato al docente e assessore comunale. Parcaroli: "Un uomo di una cultura sconfinata, sempre umile e generoso".

L’auditorium della biblioteca intitolato al docente e assessore comunale. Parcaroli: "Un uomo di una cultura sconfinata, sempre umile e generoso".

L’auditorium della biblioteca intitolato al docente e assessore comunale. Parcaroli: "Un uomo di una cultura sconfinata, sempre umile e generoso".

L’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti è stato intitolato a Dante Cecchi, "il professore del sorriso". Storico, docente di diritto oltre che fine conoscitore della storia locale, Cecchi, mancato dieci anni fa, è stato ricordato in un partecipatissimo incontro al termine del quale è stata scoperta una targa che porta il suo nome.

A parlare dell’uomo "che ha vissuto sotto il segno dell’avventura" – felice formula del giornalista Maurizio Verdenelli –, sono stati il sindaco Parcaroli, il rettore Unimc John McCourt, il figlio di Dante, Giovanni, e Alberto Meriggi, che ha tenuto un appassionato discorso che ha fornito un dello storico, preside e docente.

"Ho avuto il piacere di conoscere Cecchi, era un uomo straordinario, di una cultura sconfinata eppure sempre umile e generoso – ha ricordato Parcaroli –, ha sempre partecipato alla vita sociale provinciale e regionale; a Macerata è stato consigliere ed assessore". McCourt ha sottolineato "l’importanza della sua cattedra di storia dell’amministrazione pubblica ad Unimc. Cecchi è stato un uomo che ha dato molto e trasmesso la storia del territorio, per il quale si è molto speso".

Verdenelli ha ricordato come Cecchi "è stato un democristiano senza correnti", mentre il presidente del Centro studi storici maceratesi Alberto Meriggi ha ricordato il libro, "L’avventura di un intellettuale nelle Marche del ‘900" che, dopo la morte di Cecchi, tracciò "l’eredità storiografica, culturale ed umana del professore, con la partecipazione del Comune, della Provincia, del consiglio regionale, dell’Accademia dei catenati e altri enti".

Il Centro studi storici maceratesi era stato fondato proprio su iniziativa di Cecchi che, assieme a Pio Cartechini e Aldo Adversi, "costituiva a Macerata un importante presidio culturale. La produzione di Cecchi è stata immensa – ha raccontato Meriggi –, con 230 titoli e vari inediti".

Il figlio di Dante Cecchi, Giovanni, ha poi concluso il pomeriggio, ringraziando tutti i presenti, con un affettuoso omaggio: "Mio padre è stato un uomo profondamente legato alla città. I sentimenti che hanno ispirato il suo impegno sono stati l’apertura totale e incondizionata verso la sua gente. Fede, speranza e carità sono state da lui vissute nel suo credo religioso e civile, prescindendo dall’ideologia, cercando sempre non ciò che separava, ma ciò che univa, e ponendosi sempre col sorriso e la mano aperta".