LORENA CELLINI
Cronaca

"Nessun collegamento con la pista. Civitanova odia le biciclette"

La Fiab boccia le scelte dopo gli ultimi lavori: il BiciPlan resta sulla carta e le zone trenta sono una farsa

La Fiab boccia le scelte dopo gli ultimi lavori: il BiciPlan resta sulla carta e le zone trenta sono una farsa

La Fiab boccia le scelte dopo gli ultimi lavori: il BiciPlan resta sulla carta e le zone trenta sono una farsa

Civitanova città ciclabile? Non per la Fiab Costa Macerata-Fermo, associazione che promuove le politiche delle due ruote. Le scelte dell’amministrazione per via Civitanova, il collegamento tra il centro e la pista ciclabile del Castellaro, alla base della stroncatura.

"Niente da fare, a Civitanova non c’è spazio per le biciclette. Questa città odia le biciclette: vuole solo automobili, siamo sommersi di automobili. Ovunque e comunque. Fermi al secolo scorso". Quando, mesi fa, iniziarono i lavori per rifare l’asfalto, la Fiab aveva evidenziato l’opportunità di attuare, su quella porzione di strada, le previsione del BiciPlan approvato dal Comune: disegnare cioè una corsia ciclabile, delimitando uno spazio che consentisse a pedoni e ciclisti di muoversi lungo la via con maggiore sicurezza. Il sindaco Ciarapica precisò però che il decreto Salvini non prevedeva le corsie ciclabili e Fiab rispose citando invece documenti e pareri che sostenevano il contrario.

"Pensavamo – dice Fiab – di essere stati convincenti perché quel tratto, l’unico dei lavori in tutta la zona, è rimasto per molto tempo senza segnaletica orizzontatale, senza strisce sull’asfalto nuovo". Invece sono state apposte le strisce della segnaletica a terra e Fiab ha dovuto prendere atto che non è stata prevista la corsia ciclabile. "Carreggiate più ampie del dovuto – protesta – e righe a bordo asfalto: i ciclisti devono volare! Tutti quelli che usano le ciclabili del lungomare e del Castellaro come percorsi per una mobilità attiva ringraziano per questa scelta che li fa vivere un po’ più pericolosamente".

Amara la conclusione dell’associazione: "Tutto come in via Verga, in via Carnia o come in corso Garibaldi, come la farsa dei fondi stanziati per le ciclabili verso le scuole, e poi niente corsie in via Saragat e zero strade scolastiche. Le comiche quanto alle “zone trenta“ istituite solo con l’apposizione di cartelli, o come quelle dei fondi europei della Ciclovia adriatica destinati a fare parcheggi auto, o come le piste ciclabili chiuse ovunque per il MotorShow o cantieri senza mai prevedere alternative. Questa città odia le biciclette".

Lorena Cellini