"Nessuna violenza sull’alunna" La difesa: conclusioni distorte

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Respingono ogni accusa Alessia Cingolani e Marta Morroto, accusate di maltrattamenti ai danni della disabile di cui avrebbero dovuto prendersi cura. "A tutela delle mie assistite – scrive l’avvocato Diego Casadidio, che le assiste entrambe –, nella necessità di riallineare la corretta narrazione dei fatti che non sia condizionata dalla frenetica rincorsa dello scoop più eclatante, si tiene a evidenziare che l’alunna è stata seguita da diversi anni dalle indagate sulla base delle indicazione dell’équipe medica e in stretta collaborazione con la famiglia. Si tiene a precisare che non è stata mai fatta alcuna violenza sulla alunna. La non conoscenza della problematica specifica dell’autismo grave ha comportato una evidente, distorta valutazione delle azioni di contenimento, che le insegnanti hanno adottato coerentemente ai protocolli e alle indicazioni date dalla neuropsichiatra, per contenere e limitare azioni e reazioni di impulso dell’alunna con grave spettro autistico. Le indagini, infatti, sono arrivate a conclusioni distorte a causa del mancato confronto con l’equipe di riferimento che seguiva l’alunna di concerto con gli insegnanti". Morroto conosceva la studentessa da undici anni, l’aveva sempre seguita nel percorso scolastico. Cingolani, invece, le era stata assegnata solo dall’anno scorso. In sostanza, secondo la difesa, le due avrebbero fatto fatica a contenere la ragazza, che avrebbe messo in atto comportamenti scomposti per i quali sarebbe stato necessario un intervento fisico. Dopo l’applicazione delle misure cautelari, nei prossimi giorni le indagate saranno chiamate in tribunale, per l’interrogatorio di garanzia di fronte al giudice Claudio Bonifazi. E in quella sede potranno dare la loro versione e spiegare anche con i documenti le loro scelte e i loro comportamenti. Le accuse si fondano non soltanto sull’esame di alcune persone, ma soprattutto sulle immagini delle telecamere nascoste nella classe. Da quelle riprese sarà dunque possibile capire come si comportava la ragazza, come si comportavano le due indagate e poi come si comportavano le altre insegnanti che pure trascorrevano poi alcune ore con lei.

Paola Pagnanelli