Nicola Scisciani morto a 12 anni, il dolore dei compagni di classe: "Ci manchi"

Fiori e dediche sul banco di scuola: "Vorremmo solo rivederti entrare da quella porta, speriamo che adesso lassù tu sia felice"

Nicola Scisciani: ricordi e dediche sul banco

Nicola Scisciani: ricordi e dediche sul banco

Macerata, 21 settembre 2021 - Dediche, fiori, una t-shirt bianca, al suo posto, con su scritto: "Ci mancherai tanto". Ieri mattina i compagni di classe di Nicola Scisciani, morto a 12 anni in un terribile incidente, la terza C della media Lucatelli, hanno messo nero su bianco il proprio dolore. La dirigente scolastica Mara Amico e gli insegnanti sono stati al loro fianco; è stato contattato anche uno psicologo, il cui servizio sarà attivato nei prossimi giorni, per aiutare gli studenti in questo avvio di anno scolastico amaro.

Tra i docenti, anche il giovane don Marco Petracci, che insegna qui religione dallo scorso dicembre e conosceva il 12enne da poco meno di un anno. "Sono venuto qui, fuori dalla mia ora, non per spiegarvi qualcosa – ha esordito di fronte ai suoi ragazzi –, perché quando succedono cose come questa, non esiste una spiegazione. Ma dato che la preside ha ritenuto opportuno che ci fossi, colgo l’occasione per comunicarvi un pensiero che ho nel cuore da ieri (domenica, ndr) sera. Non scappate da questo dolore. Lasciamo che ci interroghi, e ci parli; ma senza la pretesa di trovare risposte o attribuire responsabilità a qualcuno. Sarebbe un tentativo di dare un senso a una cosa che un senso non ce l’ha, e comunque non ci farebbe stare tranquilli sapere che è stata colpa della pioggia, del destino, di una distrazione, o di Dio. E soprattutto non cerchiamo anestetici che possano placare questo dolore: rimarrà sempre un buco enorme dentro. Questa tragedia è una grande possibilità che Nicola ci ha aperto: l’occasione in cui scopriamo che la morte si può cambiare in vita. Nicola è andato a trovare l’unico che nella storia ha vissuto questo: allora o camminiamo insieme ogni giorno per scoprire come questa cosa può accadere anche per noi oggi, oppure combatteremo tutta la vita dietro a un perché, cercando mille spiegazioni, ma nessuna che potrà, neanche minimamente, tranquillizzarci".

Sul banco anche il diario scolastico, arrivato proprio ieri. E i messaggi degli amichetti. "Mi facevi ridere mi facevi sentire sempre a mio agio ogni volta che entravo dalla porta della classe", scrive uno di loro. "Caro Nicola, tu per me eri un fratello – è la dedica di un altro grande amico –. Sei anni fa abbiamo iniziato scout insieme, non ci conoscevamo, ma sapevamo che saremmo diventati migliori amici. Ora mi sento morto dentro, come se la nostra famiglia si fosse spezzata e non è qualcosa che si può riattaccare con la colla. Ma sarai sempre nel mio e nei nostri cuori. Tu per me eri come un punto di appoggio, mi potevo fidare ciecamente. Riposa nella gloria e nell’alto dei cieli, a cantare insieme agli angeli".

E ancora: "Ti auguro di essere ancora più felice. Che il tuo sogno possa realizzarsi in paradiso", oppure: "Mi facevi ridere quando facevi quelle facce strane", ricorda un altro compagno, raccontando i momenti in cui mangiavano insieme i panini con la salsiccia. "Sei sempre stato una delle persone migliori che abbia conosciuto", aggiunge un’altra. C’è chi scrive la corsa con i carrelli al supermercato e chi quelle in bici. "Caro Nicola – aggiunge un altro coetaneo –, vorrei che tu fossi qui con noi: senza di te sentiamo un vuoto che secondo me non riusciremo mai a riempire. Ti penso in continuazione, e spero tanto tu sia felice. Eri simpatico, divertente, creativo, gioioso, ci facevi sempre ridere, anche quando eravamo tristi. Rendevi la nostra classe unica. Vorrei che tu entrassi di nuovo da quella porta. Ci manchi tantissimo".