di Lorena Cellini
Un comitato di quartiere vince la sua battaglia e fa spostare un traliccio telefonico in corso di realizzazione a Santa Maria Apparente. L’impianto dovrà essere portato altrove e parte delle spese del trasferimento, 30mila euro, saranno a carico del Comune. La storia riguarda l’antenna della società telefonica Iliad che nel febbraio del 2019 ha trasmesso al Comune il suo piano annuale per l’installazione di nuovi impianti a Civitanova. In ballo c’erano quattro aree. Dopo sopralluoghi e verifiche tecniche il Servizio Ambiente del Comune comunica l’idoneità di due zone: a Santa Maria Apparente via Gobetti all’angolo con via Corona e nella zona sud via Aldo moro, escludendo le altre due che riguardavano invece via San Costantino (la zona commerciale) e via Verga a San Marone. Nel novembre del 2019 il Comune dà il via libera alla Iliad concedendo la locazione delle due aree di via Corona e via Moro al canone annuo di 10mila euro ciascuna. Un mese dopo la Iliad presenta il permesso a costruire per poter installare il traliccio in via Corona, ma pochi mesi dopo riceve una diffida a procedere. Nel frattempo si era attivato il comitato ‘No antenna quartiere Santa Maria apparente’ composto da diversi imprenditori locali e anche da residenti. Tutti chiedono la rimozione dell’antenna temendo le conseguenze sulla salute pubblica e sulla base del principio di precauzione, come indicato dalla normativa vigente in materia ambientale. Il Comune prende atto e decide di accogliere le osservazioni del comitato cittadino e di delocalizzare. È stata perciò necessaria un’analisi dei lavori eseguiti fin lì per la realizzazione della macro stazione di telefonia cellulare con la relativa quantificazione degli stessi ed è emerso che costi ammontavano complessivamente a 53.197 euro. Spostare il traliccio, a 30 metri dalla posizione precedente e sopra una rotonda, in posizione più lontana dalle aziende dalle abitazioni, è sembrata la soluzione più facile e dopo numerosi incontri con la Iliad Italia Srl è arrivata l’intesa sulla base della ripartizione dei costi di trasloco: 30mila euro a carico del Comune e 23.197 euro a carico del Iliad, che non pagherà il canone annuo fino a raggiungimento dell’importo. Il contratto tra il Comune e la società telefonica durerà nove anni e si rinnoverà tacitamente per altri sei.