Niente festa ai giardini "Primo maggio snaturato"

Ricotta (Pd): "Si tratta di celebrare i lavoratori, non di fare una sagra di paese". Contigiani: "Laviano si dimostra ancora una volta sganciata dalla realtà locale".

Niente festa ai giardini  "Primo maggio snaturato"

Niente festa ai giardini "Primo maggio snaturato"

di Chiara Gabrielli

"Questa amministrazione stravolge il senso delle feste istituzionali". Interviene il capogruppo Pd, Narciso Ricotta, contro l’assessore alle attività produttive, Laura Laviano, la quale ha organizzato in piazza Mazzini quattro giorni di street food, compreso il primo maggio. Un’iniziativa che non coinvolge i commercianti cittadini, anche se l’assessore ha specificato che è "comunque un modo per rivitalizzare la piazza, l’importante è creare giro e portare gente. E poi, chi non troverà posto agli stand si andrà a sedere ai tavoli dei locali della piazza". Una decisione che però scontenta i baristi, i quali avrebbero puntato volentieri su una manifestazione che li avesse visti coinvolti in prima persona. Niente festa ai giardini neanche quest’anno. Almeno per il momento, street food a parte, non c’è altro. "Qui la questione non è la location – spiega Ricotta –, non importa che l’iniziativa sia in una piazza o ai giardini, il punto è che la festa del primo maggio è stata istituita con un preciso scopo, e cioè quello di celebrare il lavoro e i lavoratori. Non è una qualsiasi festa di paese dove si valuta se portare lo street food o la sagra della porchetta. Alla luce di questo, sapere che a oggi non sono state contattate le oganizzazioni sindacali, che istituzionalmente rappresentano i lavoratori, vuol dire snaturare il senso della festività stessa – incalza Ricotta –. Non significa che non vi si possano affiancare occasioni ricreative, ma il cuore deve essere il tema del lavoro". Lo stesso vale per il 25 Aprile, prosegue Ricotta: "Loro dicono che condannano tutte le dittature, ma cosa c’entra? Anche noi le condanniamo. Ma quel giorno si celebra la Liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista e la Costituzione che da questo nacque. Una festa, quindi, che non può essere snaturata con percorsi di revisionismo storico". L’iniziativa della Laviano per il primo maggio "non fa altro che dimostrare quanto l’assessore sia completamente sganciata dalla realtà maceratese – la riflessione di Ninfa Contigiani, consigliera Pd –, così come è stato per i rincari dei parcheggi, introdotti senza rendersi conto che qui vivono studenti universitari. Lo stesso per il canile comunale, affidato ora a una realtà di fuori a discapito di una locale. La festa del primo maggio conferma e dimostra quanto Laviano sia totalmente presa dal furore politico e prosegua con idee astratte che porta avanti da sola e le fa calare dall’alto a discapito di tutte le realtà locali. Alla faccia di quello che era il loro slogan elettorale: ‘La città dove amerete vivere e lavorare’".