"Niente più tamponi rapidi nelle farmacie comunali"

La denuncia di Ricotta (Pd): servizio tagliato nonostante le tantissime richieste

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"Nelle farmacie comunali non è più possibile effettuare i tamponi rapidi alla popolazione". Ha un occhio attento il consigliere comunale Narciso Ricotta (Pd) per quanto riguarda le farmacie comunali gestite dall’Apm perché, a distanza di poco più di sei mesi, si è trovato a presentare una nuova interrogazione (che verrà discussa nel Consiglio di fine mese) relativamente alla gestione dei tamponi. A seguito di un suo primo ordine del giorno presentato a gennaio, quando si era saputo che le farmacie comunali non effettuavano i test rapidi, l’Apm era subito corsa ai ripari facendo seguire ai suoi farmacisti una serie di corsi per poter effettuare i tamponi. E la carenza era stata sanata. Ma ora saremmo tornati indietro. "Ancora oggi il servizio di tamponi è molto richiesto perché stiamo assistendo a una recrudescenza della pandemia – spiega Ricotta –, ma ho avuto delle segnalazioni e sembra che le farmacie comunali abbiano smesso di effettuare questo servizio. Per tali motivi ho deciso di interrogare l’amministrazione per sapere se ciò sia vero e capirne le motivazioni. Trovo gravissimo che l’Apm non si sia adeguata a questa nuova situazione e non riesca a rispondere alle richieste dei cittadini. A gennaio il presidente della partecipata (Gianluca Micucci Cecchi, ndr) aveva spiegato i ritardi dicendo che si stava lavorando insieme all’Ircr per la realizzazione di un polo sanitario alla Pace. Un progetto importante che sarebbe stato molto utile, ma di cui oggi non c’è traccia". Il consigliere del Partito democratico, quindi, incalza l’amministrazione sui rapporti con l’Apm e sulla necessità di avere un maggiore controllo del lavoro svolto dalla partecipata. "Ogni giorno leggiamo sulla stampa l’impegno dei farmacisti e dell’Ordine per la gestione della pandemia – conclude il capogruppo Dem – e, a mancare all’appello, sono proprio le farmacie comunali. Ancora una volta l’Apm dimostra di sfuggire al controllo dell’amministrazione e di seguire logiche proprie, mentre è necessario che il Comune abbia il controllo della situazione e del lavoro svolto dalla sua partecipata, abbia un continuo rapporto con i suoi vertici che, se non sono in grado di svolgere correttamente il loro impegno, devono essere rimossi".