I titolari del Pozzo sono grati alla città e lo fanno sapere con un bel post pubblicato sui social: lo storico locale al civico 5 di vicolo Costa a breve dovrà chiudere, almeno in parte, i battenti, causa sfratto. Ma i gemelli Francesco e Paolo Bragoni faranno tutto quanto è in loro potere per ‘salvare’ almeno la parte ‘vecchia’ della birreria, quella cioè che comprende l’ingresso e la prima sala. Alla notizia della chiusura del Pozzo, in moltissimi si sono mossi per sostenere i titolari, in una gigantesca onda di solidarietà. E in diversi si sono attivati per una raccolta fondi. "Ringraziamo sinceramente tutti quelli che ci hanno sostenuto e continuano a sostenerci – scrive la birreria Il Pozzo su Facebook –. Non abbiamo aperto nessun crowdfunding perché è un’operazione un po’ complicata per una società, ma siamo rimasti profondamente lusingati dal fatto che il gruppo di Facebook, su sollecitazione di Marcello Marcelli a cui va un ringraziamento particolare, abbia pensato a una raccolta fondi per aiutarci. Raccolta che per motivi di opportunità ci siamo sentiti in dovere di declinare, restando saldo il sentimento di riconoscenza verso tutti". E i titolari assicurano: "Cercheremo di fare del tutto perché il Pozzo resti aperto e vivo facendo affidamento sulle nostre forze anche se duramente messe alla prova in questi ultimi anni. Se volete ancora aiutarci restate nostri clienti e venite al Pozzo. Grazie. Un abbraccio a tutti". "Cercheremo di fare tutto il possibile per fare resistere la parte vecchia, originaria – aggiungono –. Perdiamo, invece, il 21 novembre, i locali aggiunti in seguito, che abbiamo ristrutturato nel 1998: torneranno al proprietario per la ristrutturazione con i bonus del terremoto".
Aperto nel marzo 1984 (un’avventura iniziata con Francesco, Paolo, l’altro fratello Carlo Bragoni e con Umberto Raimondi), il Pozzo è stato per 40 anni crocevia di idee, discussioni politiche, filosofiche e letterarie e luogo prediletto del jazz e più in generale della musica di qualità: Chet Baker, Karlheinz Stockhausen, Magdalo Mussio, Dante Ferretti, Pier Luigi Pizzi, Mike Melillo, Dario Fo, Enrico Rava, Paolo Piangiarelli, Massimo Urbani. La notizia della chiusura ha provocato grande sconcerto tra i tanti affezionati a questo posto che è sempre stato più di un semplice locale, un punto di riferimento culturale non solo in città, ma anche fuori provincia. Un luogo di incontro non solo di intellettuali, ma anche di anime: qui sono nati amori resistiti al tempo. Un luogo speciale, con l’aria sempre densa di pensieri e parole pronunciate di sera o nel cuore della notte. Un luogo sempre aperto, dove non si rifiutano di servire da mangiare anche se l’ora di cena è passata da un pezzo. I maceratesi tengono tanto a questo posto e l’hanno dimostrato con una vera e propria mobilitazione: e i Bragoni rispondono con profonda gratitudine.